Pozières (Francia)

1° Luglio 2011…

Di Giuliani Lorenzo

1916 – 2011 ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DELLE SOMME

THE LOCHNAGAR CRATER – LA GRANDE MINA –

Un breve cenno storico:

I villaggi di Pozières, la Boiselle-Ovillers, erano già stati occupati dal 1914 dai tedeschi ed essendo i punti più alti nelle linee germaniche, erano stati fortificati e servivano come luoghi importanti per l’osservatorio dell’artiglieria. La stessa Boiselle si trova su un piccolo sperone che si protende nella valle, zona ricca di miniere di gesso. Queste creste erano molto importanti perchè dominavano le valli sottostanti e gli attacchi degli alleati sarebbero appunto arrivati da queste valli. Gli ingegneri dell’esercito britannico della 179° Tunnelling Company Royal Engineers, pensarono di scavare un tunnel per arrivare sotto un caposaldo tedesco chiamato “Schwaben Höhe” per farlo saltare in aria e liberare la strada per l’avanzata della fanteria. I lavori della mina iniziarono l’11 novembre del 1915 e verso la fine dei lavori, avvicinandosi alle linee tedesche, i picconi e martelli vennero eliminati. Infatti il terreno era molto friabile, in quanto si trovarono di fronte a miniere di gesso; gli inglesi dovettero quindi usare colpi di baionetta e coltelli, per finire il lavoro. Per non far rumore i minatori lavorarono senza scarpe, camminando su sacchi di sabbia, e parlare era limitato ad un sussurro. Si sentivano i tedeschi che lavoravano sotto di loro in un tunnel trasversale. Infatti i tedeschi a loro volta erano molto attivi con i lavori di galleria. Furono create due camere di scoppio per un totale di 28.000 kg di Ammonal ( tipo di esplosivo composto da nitrato d’ammonio, carbone e polvere di alluminio) a circa 16 metri sotto il terreno. I lavori furono completati in tempo per la data del 1 luglio 1916. Dopo alcuni giorni di bombardamento incessante (circa 3.500 colpi al minuto), la mattina del 1 luglio 1916 alle ore 07.28 la mina fu fatta brillare. Un boato immenso, una colonna di fumo e di detriti che si alzarono in aria per circa 1200 metri, diedero il via dopo pochi minuti alla battaglia della Somme. Il boato costituì il suono più forte provocato dall’uomo nella sua storia, lasciando dietro di sè un cratere di circa 110 metri di diametro e profondo 21. Le altre 17 mine furono fatte brillare ma di potenza molto inferiore. Il cratere risulta essere il più grosso del fronte occidentale, anche se nel 1917 fecero brillare un’ altra mina con 95.000 kg di Ammonal verso il Belgio, ma il cratere prodotto era più piccolo. Alle 07.30 ebbe inizio l’avanzata delle truppe:in questo settore ci fu la 34° divisione inglese formata da scozzesi, irlandesi e una divisione di francesi. I generali Inglesi pensavano che, dopo giorni e giorni di bombardamento avrebbero trovato il terreno libero da ogni pericolo e fecero avanzare le truppe affiancate come in parata, a poca distanza fra loro. I tedeschi, pero’, avevano scavato altri bunker profondi fino a 9 metri e sopravvissero sotto il fuoco tambureggiante dell’artiglieria britannica. Ad un segnale uscirono dai rifugi profondi, trasportando le loro mitragliatrici, e prendendo posizione in prima linea. Le prime linee inglesi furono falciate e in poche ore battaglioni interi vennero annientati. Attraverso il fumo e la foschia delle armi da fuoco, i difensori tedeschi riuscirono a contrastare le otto ondate successive di attacchi britannici i quali, marciando costantemente verso di loro, rappresentavano, per il nemico, un perfetto tiro al bersaglio. La 34° divisione quel giorno perse 6.380 soldati. Il risultato del primo giorno della battaglia fu decisamente negativo, alcune brigate riuscirono a spingersi anche dentro i villaggi ma i tedeschi si difesero ferocemente ributtandoli indietro. L’esplosione della mina, non aveva dato del tutto l’effetto desiderato.

Oggi rimane il cratere, una profonda ferita in mezzo a questi dolci pendii coperti di grano e papaveri.

Il viaggio:

“Dopo svariati anni di visite sui campi di battaglia del fronte occidentale, quest’anno, ho deciso di recarmi in quella zona il 1° di luglio , per essere presente alle varie manifestazioni che si svolgono in questo periodo dell’anno. Nel mese di gennaio, ho contattato il Sig. Richard Dunning, proprietario del sito della grande mina a pochi chilometri da Pozieres: THE LOCHNAGAR CRATER, per congratularmi del suo lavoro svolto per il mantenimento di questo sito storico. Dopo qualche giorno il Sig.Dunning mi rispose e rimase molto sorpreso del mio interesse riguardo «la grande mina», distante dall’Italia circa 1.350 km. Dal 1978 questo terreno è stato acquistato dal Sig. Dunning per salvarlo dalle intemperie e dai danni del tempo mentre una associazione si occupa della manutenzione. Circa 200.000 persone visitano questo sito in un anno. Dopo alcuni contatti via-email mi propose, come italiano (il primo!) a partecipare alla cerimonia e depositare una corona di fiori, papaveri, in memoria di tutti i soldati italiani caduti nella Grande Guerra. Questa cerimonia viene celebrata ogni anno, dal 1979. Seppure gli italiani in questo pezzo di fronte non combatterono, era comunque un fatto di fraternità e di essere partecipe come paese “alleato” assieme ai vari paesi del Commonwealth. Per me è stata una bellissima e gradita sorpresa! Pertanto organizzai il viaggio assieme a mia moglie.

Venne finalmente fine giugno e confidando nel bel tempo, che sempre mi ha accompagnato in questi viaggi, partimmo. Così dopo alcuni giorni trascorsi sulla Marna-Mouse-Argonne, arrivammo a destinazione: un bellissimo B&B a Pozières a circa 15 km da Albert (1 ora di auto da Parigi). Questo paese nel 1916 si trovava sulla prima linea di fuoco e, assieme ad altri piccoli paesi, venne distrutto. Ancora oggi i segni delle cruenti battaglie affiorano nei campi tutto attorno. Nel giardino di casa del B&B infatti, ho visto pezzi di granate, schegge e pezzi di fucili, accatastati accanto ad alberi e siepi; talvolta, come nell’inverno di quest’anno, vengono trovati anche resti di qualche povero soldato (si stimano circa 20.000 scomparsi e mai ritrovati nelle campagne della Somme). Pozierès viene ricordata come la battaglia degli Australiani, in quanto a metà Luglio del 1916, riuscirono a liberare questi paesi. Si stima che i Francesi nel corso della grande guerra persero circa 1.357.000 uomini; i soldati dell’Impero Britannico e del Commonwealth circa 1.115.000, di cui 23.000 Australiani solo in questo tratto di fronte. Una lapide al monumento anglo-francese di Thiepval (a pochi km. di distanza) infatti riporta questa frase: «Che il mondo possa ricordare il sacrificio comune di circa due milioni e mezzo di morti, qui sono rimasti fianco a fianco, i soldati di Francia e dell’Impero Britannico nel cameratismo eterno».  Il programma della manifestazione di venerdì 1° luglio era molto ‘pieno’:

  • ore 07.28 cerimonia Lochnagar Crater
  • 0re 11.00 cerimonia a Thiepval Missing of the Somme anglo-francese
  • ore 15.00 cerimonia a Ulster Tower -Thiepval Monumento alle truppe Irlandesi
  • ore 16.00 cerimonia a Beaumont-Hamel Canada-Terranova
  • ore 18.30 messa presso Albert

Pertanto giovedì sera ci recammo al cratere per far conoscenza con il Sig. Richard e per sapere come fare per il giorno dopo. Sir Richard Dunning, riconosciuto dalla sua barba bianca, è il classico inglese, molto preciso e meticoloso nelle spiegazioni, e ci raccomandò di essere puntuali alle 06.45 per evitare il problema del parcheggio e della gente: aspettavano come da edizioni precedenti circa 500 persone.

Il giorno della Cerimonia:

La mattina seguente, una bellissima giornata, alle 06.45 eravamo nel piazzale della Mina; parecchi pullman e macchine ‘blu’ erano già presenti, assieme ad un numero consistente di giovani militari francesi. Le corone, circa 70, erano state sistemate in un corridoio a forma di ‘L’ che terminava davanti alla croce in memoria dei reggimenti Tyneside (nord-est dell’Inghilterra), caduti su quel tratto di fronte.

Alle 07.28 dopo una salva di cannone, il suono dei fischietti ha ricordato gli istanti terribili del segnale dell’attacco. In un silenzio surreale di 2 minuti, dal bordo del cratere il suono di una cornamusa ha preso il sopravvento e con il suo suono particolare e’ avanzata fino a noi. La cerimonia e’ stato fatta sia il lingua inglese che in francese e durante il discorso di benvenuto io e mia moglie siamo stati elencati nei paesi partecipanti alla cerimonia. Naturalmente come italiani… i primi. Questo ci ha emozionato e reso orgogliosi. A discorso finito, con intermezzi di canzoni cantate da due ragazze inglesi, a turno, in perfetta “fila indiana”, abbiamo depositato le corone sotto la croce.

Ogni corona portava allegata una scritta e la nostra riportava: ‘ In Memory of the brave soldiers of Italy who fell in the Great War ’, in memoria di tutti i valorosi soldati Italiani caduti nella Grande Guerra.

Dopo brevi interventi di alcune persone e’ stato recitato il Padre Nostro in lingua Inglese, Francese e Tedesca. Poi ci siamo recati tutti assieme intorno al bordo del cratere. Abbiamo formato una grande catena umana, ci siamo presi per mano e levato le mani al cielo per alcuni minuti, in silenzio. Alla fine abbiamo applaudito e tutti insieme abbiamo gettato petali di papaveri all’interno del cratere. ‘Amazing Grace’ suonata dalla cornamuse «The somme battlefield pipe band», ha concluso la cerimonia. Tutta la giornata e’ stata piena di cerimonie e si e’ conclusa solamente alle 01.30 di notte dopo un rappresentazione storica a Pozières. Molto bella e ben fatta! Certamente una giornata da ricordare, come tutte quelle trascorse in questi posti. Gli inglesi, francesi e australiani conosciuti in questo viaggio, ci hanno fatto sentire come a casa nostra, l’emozione era palpabile ancora dopo tanti anni, commuoversi ancora per parenti scomparsi a soli 19 anni lontano da casa e dall’altra parte del mondo…….I loro corpi, quelli che hanno avuto la fortuna di essere stati riconosciuti, riposeranno assieme a quelli dei loro nemici per l’eternità negli innumerevoli cimiteri della Somme. I meno fortunati, quelli che non sono mai stati ritrovati (circa 74.000) riposeranno sotto i prati rigogliosi di grano e di colza. Speriamo che questi ricordi, anche per le generazioni future, rimangano vivi e che la scritta incisa sui vari altari di marmo non venga dimenticata:

THEIR NAME LIVETH FOR EVERMORE

IL LORO NOME VIVE PER SEMPRE “


6 thoughts on “Pozières (Francia)

  1. davide says:

    ero al corrente di questo bel viaggio fatto da lorenzo e dalla katia…devo far i miei più sentiti complimenti per il commento e per le foto fatte per questo grande avvenimento…gli unici italiani di quella giornata come diceva lorenzo…effettivamente questo è sicuramente un vanto per loro ma è anche una grossa delusione perchè più il tempo passa e queste importanti manifestazioni passano in secondo piano specialmente in italia….è la stessa sensazione che ho provato girando sui posti dello sbarco in normandia e ritornando al ritorno sui posti della grande guerra…italiani pochi o quasi niente…ma il ricordo di tutti quelli che hanno combattuto per onor della propria patria e dei propri ideali è svanito in questa nazione…? e allora rendo onore a tutte quelle persone o associazioni che mettendo a disposizione il proprio tempo e denaro fanno in modo che questi ricordi rimangono sempre vivi in tutti noi attualmente e in un futuro per le nuove generazioni….avete fatto bene a esser là in quella memorabile giornata

  2. giuliana giuliani says:

    Sono davvero orgogliosa che mio fratello Lorenzo sia stato il primo italiano a partecipare a questa commovente Cerimonia in un posto che meriterebbe di essere studiato ben di più sui banchi di scuola! Sono molto felice che anche Katia abbia potuto andare con lui e spero di avere la possibilità anche io di poter visitare un giorno questi luoghi, così verdi e idilliaci, teatro di questo enorme sacrificio di migliaia di giovani, venuti da tutto il mondo, morti anche per tutti noi.
    Complimenti anche per l’articolo scritto meravigliosamente!
    Giuliana

  3. Diego Z. says:

    Un momento di grande emozione in un viaggio che ogni appassionato e studioso della Grande Guerra dovrebbe fare almeno una volta nella vita per prendere coscienza dell’atrocità della guerra, se mai ve ne fosse bisogno, e un doveroso tributo ai nostri e a tutti gli uomini che combatterono in questo conflitto.
    Un bravo a Lorenzo, come al solito pioniere di nuove frontiere di viaggio e un bocca al lupo al curatore di questo bel sito.
    Diego

  4. FABRIZIO says:

    Caro Lorenzo,la tua costanza e competenza ti ha portato ad essere il primo Italiano a rappresentarci in questa toccante e importante cerimonia,per questo io ti ringrazio pubblicamente.
    Ti ringrazio prima di tutto perché sono perfettamente consapevole delle sensazioni che si provano calpestando la terra e le trincee ancora intatte di quei luoghi dove migliaia di uomini nel bene e nel male hanno deciso il futuro dell’Europa .
    Sono stato con te sul fronte occidentale e come te non riesco ad esimermi ,ogni anno,nel rivivere le emozioni che solo in quelle zone puoi provare perchè molte testimonianze reali della guerra che fu sono ancora lì sul campo di battaglia e per noi che amiamo quei luoghi sembra ancora di vedere o sentire il soldato
    (non importa di quale nazionalità o bandiera)passare al nostro fianco e sfiorarci
    per dirci IO C’ERO.
    Mi rendo conto che per molti sembra pura fantasia ma Lorenzo ed io sappiamo che non è così.
    In quei luoghi la storia non è passato ma è un’essenza che ancora si respira.
    Grazie ancora
    Fabrizio

  5. riccardo says:

    Bellissimo ed emozionante viaggio.
    Dalla lettura dell’articolo si evince un’ emozione particolare nel partecipare all’evento. Ho avuto alcune occasioni di visitare quei luoghi anche in compagnia deell’amico Lorenzo e devo dire che per chi è sensibile all’argomento GG meritano una visita.
    Complimenti ancora….
    Riccardo

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