PICCOLI CIMITERI in Veneto, Piemonte e Marche

19 Luglio 2014
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di Musi Silvia

Questa pagina, a differenza di quelle denominate SACRARI/CIMITERI, ecc, si differenzia per il numero minore di sepolti (meno di 200 militari)

Da mie ricerche “sul campo” nei piccoli cimiteri della provincia emiliana,  lombarda e altri piccoli cimiteri sparsi in tutta Italia, ho scoperto lapidi di soldati non nativi del territorio locale, militari cioè provenienti da tutta Italia; questi soldati erano stati ricoverati in piccoli ospedali militari del luogo o infermerie improvvisate, poi deceduti per malattia e nella maggior parte dei casi rimasti sepolti in questi cimiteri. In altri casi i luoghi qui trattati erano sedi di campi di raccolta per ex-prigionieri al rientro della prigionia, poi deceduti per malattia ed anche in questo caso rimasti sepolti in questi piccoli cimiteri.

Questi elenchi sono molto importanti poichè in molti casi le famiglie non ricevevano comunicazione della morte del proprio caro e di certo non si aspettavano che un militare fosse stato sepolto in un piccolo cimitero di una piccola città così lontana dal fronte.

Queste sono storie di soldati che non devono essere considerate di minore importanza rispetto ai caduti sui campi di battaglia…

Veneto
  • Cimitero di LENDINARA-Rovigo

Piemonte
  • Cimitero di CUNEO

Marche
  • Cimitero di PESARO

Cimitero di LENDINARA-Rovigo

di Baccaglini Giorgio

A Lendinara, durante la Prima Guerra Mondiale, furono allestiti 2 Ospedali Militari: l’ospedale da campo n.092 (collocato nelle Scuole Elementari Comunali) e l’ospedale di guerra n.64 della CRI. I 73 militari deceduti furono sepolti nel Cimitero Comunale di Lendinara, dove ancora oggi riposano:

Soldati sepolti a Lendinara


Cimitero di CUNEO


Cimitero di PESARO

Nel Cimitero Comunale San Decenzio di Pesaro, vi è una piccola sezione/ossario con i resti di 67 militari, provenienti da tutta Italia, morti negli Ospedali di Pesaro durante la Guerra (uno di questi era l’infermeria presidiaria dell’Ospedale Militare Cialdini). Grazie all’amico Maicol Anginoni che si è recato in cimitero a fotografare le cellette/ossario e all’amico Giovanni Chiarini che ha compilato l’elenco implementandolo dei dati dell’Albo Caduti, posso oggi rendere disponibile i nomi dei militari ivi sepolti:

Sepolti Cimitero Pesaro


Per informazioni storiche sulla presenza di soldati sepolti in piccoli cimiteri così lontani dal fronte, rimando alla sezione: “Ex-prigionieri di guerra e campi di concentramento Italiani

6 thoughts on “PICCOLI CIMITERI in Veneto, Piemonte e Marche

  1. Patrizio Sarti says:

    Buongiorno, non riesco a trovare il luogo di sepoltura di Sart Giovanni di francescantonio morto il 2 luglio del 1915 alle cave di selz (ronchi dei legionari), medaglia d’argento e, secondo il certificato di morte sepolto sul posto ma, non trovo nessun cimitero militare in quel luogo….potete aiutarmi?

  2. emilio uggeri says:

    Bravo!
    Io sono alle prese (è la mia quinta esperienza) con un libro sulla Grande Guerra che – se riuscirò economicamente – intenderei pubblicare entro quest’anno (il centenario della Prima Guerra Mondiale dura fino al 1918).
    Non parlerò delle battaglie (solo accennandole) ma di tante cose che sono state attorno a quel conflitto quali, ad esempio: la pubblictà dell’epoca, i costi, la posta, i gas, una sommaria storia di tutte le armi( Fanteria, Alpini, Bersaglieri, ecc. ecc.), i piccioni viaggiatori, le trincee, i reticolati….insomma una serie di retaggi che – ne son certo – non si possono trovare su un solo libro.
    Molte argomentazioni le ho tratte da riviste di cent’anni fa ed hanno quindi un sapore ‘poetico’ particolare, cronache per l’appunto ‘in diretta’.
    Ora, per non stufarti, sarei a chiederti la possibilità di farmi utilizzare la fig. 1 di questo tuo sito che illustra la corazza ‘Farina’ impiegata per la ‘Compagnia della Morte’ e dagli Arditi quando anche loro tentavano di tagliare i reticolati.
    Se me lo concedi, oltre ad esserti grato, intenderei anche ‘citarti’ nella didascalia della fotografia.
    Il mio libro sarà in bianco e nero (per via dei costi) con circa 300 pagine.
    come ti ho detto all’inizio, di libri ne ho già prodotti 5 e di altri ne sono stato collaboratore (gratutamente s’intende!).
    Lo scrivere al mio livello non mi ha portato denaro (anzi!) ma, come per il tuo bel sito, un sacco di soddisfazioni personali.
    Potrei andare a fotografare la corazza Farina in un Museo….ma preferirei poter contribuire alla promozione – in piccolissima misura – del tuo bel sito.
    Ho finito!
    In attesa di un cenno, mi complimento ancora e ti ringrazio per l’attenzione.
    Emilio Uggeri
    uggeri.emilio@gmail.com

  3. Gianfredo Angeli - RSM says:

    a proposito della foto 7, devo ricordare che già dal XIV secolo esistevano protezioni simili, articolate “embricate”, per esser più precisi, in modo che le lamine scivolassero una sull’altra senza opporre resistenza per non affaticare eccessivamente le azioni.
    Erano denominate “anime”.

  4. Gianfredo Angeli - RSM says:

    amici, ho avuto conoscenza diretta dello “stirnpanzer” presso un mio parente che nel lontano 1916, allora 16enne, partecipò come infermiere presso l’Ospedale di Guerra costituito nei pressi del San Michele (credo) al primo conflitto mondiale. L’oggetto in questione, anzi due, sono applicati su due elmi Berndorf 16 con una tinta color fango giallognolo (?) uno dei quali con sottogola da ufficiale: strisce rosso-dorate in tessuto (?). I volontari sammarinesi, sostenuti dal Governo Sammarinese, (i miei concittadini residenti in territorio austroungarico, per tale motivo, furono internati in campi di concentramento e vessati in maniera ignobile, pur non belligeranti) riportarono molti cimeli di quel periodo; mio nonno partecipò al conflitto nella Regia Marina.
    Due Ufficiali sammarinesi caddero, uno presso Gorizia e l’altro sull’Isonzo, come volontari del Regio Esercito Italiano. Per questo motivo, in alcuni testi risulta che la Repubblica di San Marino sia tutt’ora in guerra con l’Impero Asburgico! Che ve ne pare ?

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