Pubblicazioni, Articoli, Manifestazioni

9 Maggio 2017

In questa sezione tratterò articoli, libri, commemorazioni, manifestazioni e altro inerenti alla Prima Guerra Mondiale…


Tornare a casa: la straordinaria storia di 3 militari morti a Zoagli (Genova)

Questa storia non è straordinaria solo per il fatto che toglie dall’oblio i nomi di 23 militari morti durante la guerra, ma anche perchè è l’esempio lampante di come sia più che fattibile la collaborazione tra ricercatori ed enti pubblici (che non è scontata, credetemi) e di come questa può creare occasioni straordinarie come questa che vi sto per raccontare…

Anzi…non sarò io a raccontarvela…lascerò al mio caro amico Gian Luca Chiericati questo compito:

Tornare a casa

Desidero ringraziare tutte le persone coinvolte in questa storia, poichè ognuno di loro ha contribuito ad aggiungere un tassello fondamentale per far sì che il “puzzle” di questa storia fosse completo: Giovanni Chiarini, Valter Marchetto, Mario Scaloni, Gian Luca Chiericati, Marco Raso, il Comune di Zoagli e tutte le altre persone che hanno partecipato e collaborato

Cliccare sul link per vedere l’elenco completo dei sepolti a Zoagli:

Piccoli cimiteri in Emilia, Liguria…


Laboratorio di studio Prima Guerra Mondiale

Biblioteca Maldotti e Scuole Medie Guastalla, Marzo 2018

“Un baule di 100 anni fa”

Per il secondo anno consecutivo, la Biblioteca Maldotti ha organizzato con le classi terze della Scuola Media di Guastalla, un laboratorio di studio sulla Prima Guerra Mondiale, relatrice, Silvia Musi

Per preparare questo laboratorio, con l’aiuto di Alice e Lorenza della Biblioteca Maldotti, mi sono ispirata a due aspetti: il primo suggeritomi da un film, il secondo suggeritomi dalla prof.ssa Maria Elena Bacchi. Il primo aspetto riguardava la scena di un film, Freedom Writers, in cui una professoressa portava i ragazzi della sua classe a visitare un museo dedicato alla Shoah: all’entrata i ragazzi ricevevano immediatamente un tesserino in cui vi era stampato un volto di donna, uomo, anziano o bambino ed un nome, null’altro. Solo alla fine della visita del museo i ragazzi ricevevano ulteriori informazioni su ciascun tesserino: la vita, la storia del volto che avevano ricevuto…Nel laboratorio di studio non potevo utilizzare la stessa metodologia, ma mi piaceva molto l’idea di “affidare” un caduto ad ogni studente all’inizio della lezione, in modo che sin da subito familiarizzassero con lui. E fu qui che entrò in gioco il secondo aspetto, cioè riempire un vecchio baule di oggetti di vita quotidiana dei soldati e di volti di caduti guastallesi: ispirandosi cioè alla mia storia, cioè al modo in cui io, anni fa, mi avvicinai alla Prima Guerra Mondiale, trovando in soffitta un vecchio baule del mio bisnonno..

A ciascuno dei ragazzi quindi veniva poi affidato una foto di un soldato guastallese, con solo il nome e cognome, nessuna altra informazione, dicendo loro che quello sarebbe stato il loro soldato e che alla fine della lezione avrebbero saputo la sua storia…

La lezione poi continuava parlando dei 4 scenari principali in cui un soldato dovette combattere nella Prima Guerra Mondiale: la guerra in trincea, in montagna, in mare ed in aria. Poi, attraverso un accenno sulla propaganda, arrivavo a spiegare loro come le lettere e le cartoline fossero un importante mezzo di comunicazione del soldato: uno dei pochi mezzi che avevano per potersi sentire vicini a casa in quell’infermo che era la guerra…

E, dopo aver raccontato ai ragazzi la storia finale del “loro” soldato guastallese, come compito finale invitavo i ragazzi a scrivere una cartolina immaginandosi di essere il proprio soldato, che scriveva a chi volessero loro: al padre, alla madre, ad un parente, un figlio, un amico, ecc…

Ho cercato di dare loro alcune direttive di come compilare una cartolina: parlando della censura, dell’analfabetismo dei soldati, di come dovessero inventare nomi “vecchi” o di come, ad inizio ‘900, ci si rivolgesse ancora col “Lei” o “Voi” alla moglie o ai genitori…

Personalmente è stata una bellissima esperienza e per questo devo ringraziare i ragazzi e i professori, ma soprattutto Alice e Lorenza, che hanno sempre dimostrato una disponibilità infinita e si sono fatte “in 4” per organizzare questi laboratori…

Quello che mi ha fatto più piacere è che, a parte qualche eccezione, i ragazzi hanno dimostrato di aver ben assorbito tutte le informazioni da me date e che hanno saputo riportare nei loro scritti/cartoline; ma soprattutto hanno saputo riportare nei loro scritti, anche i sentimenti e le emozioni, dimostrando così di aver capito quale inferno, quali terribili esperienze abbiano subìto i militari in questa terribile guerra…

Ecco qui alcune cartoline scritte dai ragazzi:

(in arrivo)


Commemorazione “11 eroine di Marotta” 18/11/2017

sabato 18 novembre pv, ore 10, a Marotta (PU) si svolgerà la cerimonia annuale di commemorazione dell’episodio delle “11 Eroine di Marotta” che il 18/11/1917 su una fragile barca a remi portarono soccorso al monitore Faà di Bruno gettato in secca a 2 miglia dalla costa, appunto presso Marotta, a causa di un tremendo fortunale. A causa dello stesso fortunale, il monitore Cappellini, invece, era affondato poche ore prima alcune miglia più a nord (all’altezza di Montemarciano), con la perdita quasi totale dell’equipaggio, incluso il Comandante Gaetano Pesce MAVM


Commemorazione Beleo di Casina 01/10/2017

Oggi c’è stata una bellissima commemorazione nel reggiano, a Beleo di Casina: una commemorazione agli alpini della Prima e Seconda Guerra Mondiale che “non sono mai tornati”. Grazie alla volontà e all’impegno del gruppo alpini di Casina, a Beleo è stato fatto un monumento ai caduti unico nel suo genere: 15 stele con incisi i nomi a ricordo degli alpini di tutta Reggio Emilia e provincia caduti nelle due guerre mondiali. Inoltre una campana, che ricorda la campana dei caduti di Rovereto, costruita dalla stessa ditta Capanni di Castelnovo nè Monti, suona tutte le sere 15 rintocchi, tante sono le stele con incisi i nomi dei caduti.

Beleo in realtà, con la sua chiesetta antica, è più un luogo della memoria che sede di un importante monumento ai caduti: il silenzio del luogo, la pace dell’anima che trasmette e il rintocco della piccola campana, che, nel mio cuore, parevano “stilettate” a ricordarmi chi non c’è più e il sacrificio che fecero quei ragazzi alpini.

Ringrazio infinitamente Amedeo Cappelli, Caroli Giovanna, Albert Ferrari e il sindaco di Casina per l’ospitalità e gentilezza e per aver organizzato una bellissima commemorazione e per avermi fatto conoscere un luogo della memoria che merita di essere visitato e conosciuto…

…per non dimenticare…


Commemorazione frana Santa Fosca 27/05/2017

Ermenegildo Rova mi ha gentilmente inviato le foto della commemorazione fatta in occasione del centenario della frana di Santa Fosca avvenuta il 27/05/1917: le foto sono di Ivano Pallua. E’ stata una bella cerimonia a cui hanno partecipato tante persone, tra cui un discendente del caduto Merlo Carlo

La statua lignea della Madonna Regina Pacis è dello scultore Renzo Nicolai ed è stata collocata all’interno della chiesetta. In occasione del centenario della frana è stato anche pubblicato un libro voluto dall’Union dei Ladign da Selva dal titolo “La frana di Santa Fosca e la Grande Guerra a Selva di Cadore”

Per questa pubblcazione devo purtroppo fare un appunto spiacevole: mi è stato chiesto di riportare sul libro la mia ricerca sui caduti in questa frana, ricerca che ha richiesto molto lavoro (come tutte le altre del resto), con la corretta citazione del mio nome, in quanto autrice della ricerca. Ho accettato volentieri, ben contenta che questa tragedia venisse alla luce anche in altre “piattaforme” che non fossero solo digitali. Purtroppo però questo non è avvenuto: il mio nome compare solo nelle fonti, ma nel capitolo dedicato ai caduti non compare, per cui non si capisce minimamente chi ha fatto la ricerca….

Basterebbe così poco per essere corretti…


Presentazione libro “la tragedia censurata” del 05/11/2016

di Enzo Raffaelli, sul siluramento del piroscafo Principe Umberto

La tragedia censurata


Commemorazione a Cevo (BS) del 03/04/2016

Oggi, 3 aprile 2016, a Cevo c’è stata una bellissima e sentita manifestazione in ricordo della valanga che si abbattè sulla Caserma Campellio (Valsaviore) il 03/04/1916; tante persone hanno partecipato, insieme alle associazioni d’arma (fanti, carabinieri, finanzieri e alpini)

manifesteazioneIl corteo con la banda e il coro si è portato al cimitero civile di Isola, ex cimitero militare, dove furono sepolte le vittime della valanga: dopo momenti di commozione e il discorso delle autorità, c’è stata la messa, proprio all’interno del cimitero. E’ stata una sensazione molto toccante essere in quel luogo esattamente dopo 100 anni e una vera emozione quando i bambini delle scuole hanno letto tutti gli 86 nomi dei caduti: sentire quei nomi, sui cui ho fatto tante ricerche, che ormai conoscevo a memoria…

Manifestazione1Infine, al termine della messa, è stato inaugurato il monumento dedicato ai caduti: tre gradoni con incisi tutti i nomi…

DSC_0765Desidero ringraziare Don Filippo, parroco di Cevo, per l’ospitalità e la profonda gentilezza; Claudio Pasinetti, presidente Museo della Resistenza, il ricercatore Andrea Belotti e il sindaco di Cevo e tutti coloro che hanno partecipato ed aiutato in questa ricerca…

Foto Caserma Campellio oggi di Omer

Foto dei resti della Caserma Campellio. Grazie a Omer Mariani per le foto e la condivisione in quanto bis-nipote di un caduto nella valanga. Per saperne di più sulla valanga, andare alla sezione apposita del sito “Valanghe Prima Guerra Mondiale


Conferenze e presentazione libro “Guastalla ai suoi caduti” di Novembre 2015

Ciclo conferenze Guastalla

Articolo Il Mattino di Padova del 18/10/2015

di Silvia Zanardi

La donna che ricuce le storie dei soldati morti al fronte

Articolo Eco di Bergamo del 17/02/2015

di Vincenzo Guercio

Grande guerra Famiglie decimate

Articolo l’Avisio di Febbraio 2015

di Gilberto Bonani

Investigatrice di guerra

Articolo Gazzetta di Reggio del 20/07/2014