PICCOLI CIMITERI nella prov. di Reggio Emilia

2 Ottobre 2012
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di Musi Silvia

Da mie ricerche “sul campo” nei piccoli cimiteri della provincia di Reggio Emilia, ho scoperto lapidi di soldati non nativi del territorio locale, militari cioè provenienti da tutta Italia; questi soldati erano stati ricoverati in piccoli ospedali militari del luogo o infermerie improvvisate, poi deceduti per malattia e nella maggior parte dei casi rimasti sepolti in questi cimiteri. In altri casi i luoghi qui trattati erano sedi di campi di raccolta per ex-prigionieri al rientro della prigionia, poi deceduti per malattia ed anche in questo caso rimasti sepolti in questi piccoli cimiteri.

Questi elenchi sono molto importanti poichè in molti casi le famiglie non ricevevano comunicazione della morte del proprio caro e di certo non si aspettavano che un militare fosse stato sepolto in un piccolo cimitero di una piccola città così lontana dal fronte.

Queste sono storie di soldati che non devono essere considerate di minore importanza rispetto ai caduti sui campi di battaglia…

Per informazioni storiche sulla presenza di soldati sepolti in piccoli cimiteri così lontani dal fronte, rimando alla sezione:”Ex-prigionieri di guerra e campi di concentramento Italiani


  • Cimitero di BARCO di BIBBIANO
  • Cimitero di BORETTO
  • Cimitero di BRESCELLO
  • Cimitero di CAMPAGNOLA
  • Cimitero di CORREGGIO
  • Cimitero di GUASTALLA
  • Cimitero di LUZZARA
  • Cimitero di MONTECCHIO
  • Cimitero di NOVELLARA
  • Cimitero di REGGIOLO
  • Cimitero di ROLO
  • Cimitero di S. MARTINO in RIO
  • Cimitero di SCANDIANO

Cimitero di BARCO di BIBBIANO

Nel piccolo Cimitero della frazione Barco del Comune di Bibbiano, è presente una lapide con la scritta “Caduti nella Grande Guerra 1914-1918”, insieme a 7 nomi di militari non nativi del luogo… Purtroppo non è stato possibile, per mancanza di documenti, stabilire con certezza che questi militari riposino tuttora in questo cimitero, anche se nei registri parrocchiali venne registrata la prima sepoltura. Tuttavia è giusto e doveroso ricordarli. Questi militari morirono nell’ospedale-convalescenziario di Barco di Bibbiano, ubicato nell’edificio delle Scuole Elementari:

Sepolti a Barco di Bibbiano

L’edificio delle Scuole Elementari di Barco come si presentava negli anni ’20. Il parroco specifica chiaramente che, al momento della morte dei militari, le scuole erano appena state costruite e che potevano contenere 150 posti letto e oltre.

Ringrazio James Garimberti per le informazioni e l’aiuto nella ricerca. Fonte foto: “Bibbiano in Cartolina”, di Armando Violi e Oscar Ferrari, Tecnograf Reggio Emilia, 1986


Cimitero di BORETTO

Lapide Caduti Boretto

All’interno del Cimitero di Boretto c’è una cappella, dove al suo interno si trova una grande lapide a muro che ricorda, con nomi e foto, i caduti di Boretto della Prima Guerra Mondiale. Tra questi ho notato 4 militari che non erano nativi del luogo, provenivano da tutta Italia… Ho cominciato a fare ricerche ed ho trovato che durante la guerra a Boretto morirono 13 militari, non nativi del luogo; morirono nell’ex Ospedale militare di Boretto, allora collocato nelle Scuole Elementari di via per S.Croce (ora viale Giovanni XXIII). Purtroppo anche per Boretto, come per altri cimiteri reggiani, non è stato possibile, ad oggi, dimostrare che questi militari rimasero sepolti in questo cimitero, o traslati nel paese natìo. L’unica cosa certa è che morirono a Boretto e che furono inizialmente sepolti nel cimitero cittadino (come attestano i registri parrocchiali). Il minimo che si possa fare, per ora, è ricordarli:

Sepolti a Boretto


Cimitero di BRESCELLO

Nel Cimitero Comunale di Brescello si trovano, in un piccolo campo, alcune lapidi a terra di 16 soldati non nativi di Brescello (tra queste vi sono 3 lapidi che non hanno più il nome leggibile)…A differenza dei soldati trovati in altri cimiteri, questi non sono ex-prigionieri di guerra; questi soldati hanno molte caratteristiche in comune tra loro, come di essere la maggior parte della classe ‘900 appartenenti al 2° Reggimento Granatieri…Dai vari documenti consultati e dalla presenza di lapidi singole si può affermare con certezza che i soldati di seguito trascritti, sono sepolti nel Cimitero Comunale di Brescello…

Ogni lapide ha ora un fiore e la memoria di essi non andrà perduta….

Il piccolo campo è suddiviso in 15 piccole lapidi a terra ed un monumento al centro con incisi nomi di soldati….

Sepolti a Brescello

 

Gli Ospedali o ricoveri attivi a Brescello si desumono dall’analisi del precendente elenco. Probabilmente sino al 1917 fu sufficiente, per accogliere i feriti dal fronte, una infermeria militare, allestita all’interno dell’Ospedale Civile; poi con la rotta di Caporetto, il rientro dei prigionieri a fine guerra e l’imperversare della Spagnola nel 1918, fu necessario aumentare i luoghi di sanità, così furono allestiti l’Ospedale di Guerra n.68 e l’Ospedaletto da campo n.021:

  • Infermeria militare: era situata in Via Romana n.9 (periodo Aprile 1917), ora Via Roma
  • Ospedaletto da campo n.83 (periodo Novembre 1917 – Febbraio 1918)
  • Ospedale Civile, chiamato anche Ospedale degli Infermi: (voluto dal Duca Francesco III nel 1771), era situato in fondo all’attuale Via Giglioli, angolo Via Roma. In aggiunta venne anche utilizzata la vecchia Chiesa dell’Ospedale, Chiesa dell’Immacolata Concezione, come ricovero e dormitorio
  • Ospedale di Guerra C.R.I. n.68 (periodo Luglio-Ottobre 1918), ubicato nelle Scuole Comunali
  • Ospedale da Campo n.021 (periodo Dicembre 1918) ubicato nelle Scuole Comunali, costruite nel 1912 (la memoria storica locale narra che le Scuole non vennero inaugurate ufficialmente poiché, dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, dovettero esser utilizzate come Ospedale militare per i feriti di guerra)

 Cartolina d’epoca dell’ex Ospedale Civile di Brescello in Via Giglioli, angolo Via Roma: si vede chiaramente sul muro di sinistra il simbolo della Croce Rossa

Cartolina d’epoca delle Scuole Comunali di Brescello, periodo 1918, adibite ad Ospedale Militare

Cartolina d’epoca delle Scuole Comunali di Brescello, adibite ad Ospedale Militare. Si vedono chiaramente in primo piano militari che mangiano

Inaugurazione del Monumento ai Caduti nel Cimitero di Brescello, 1925, con il parroco (probabilmente Don Baruffaldi, curato di Brescello 1916-1932). Si vede nitidamente la colonna con i nomi dei soldati incisi

Foto di Archivio Privato: vietata la riproduzione

Ringrazio il Signor Copelli e il Signor Carmeli di Brescello per l’aiuto fornitomi per la ricerca storica delle strutture sanitarie
Ringrazio Franco dei Biasi dell’aiuto e collaborazione!
Infine ringrazio infinitamente il Signor Azzi della Tipografia Valpadana di Brescello, per avermi concesso di pubblicare le sue foto!


Cimitero di CAMPAGNOLA

Ho deciso di inserire questo cimitero per raccontare la storia di un solo militare, Lorenzo, per far luce sulla sua triste storia e sul mistero che la avvolge.

Siamo nel 1919, a guerra già più che terminata. A Campagnola vi era di stanza un gruppo di militari, arditi per la precisione, alloggiati in una casa di proprietà del parroco, Don Giovanni Ligabue; è datato giugno-luglio 1919 un foglietto che riporta il timbro del XX Reparto d’Assalto, 1ª Compagnia, in cui il Tenente F.Riberii dichiara di aver occupato due stanze di proprietà del parroco, in “località Naziati”, ad uso ufficio. Questa località apparentemente non esiste a Campagnola, ma la trascrizione del tenente potrebbe essere errata, intendendo forse Via Nasciuti, vicino proprio alla canonica:

“〈…〉 Il clima politico di quei giorni imponeva alcune precauzioni e sebbene le navi fossero entrate nel porto di Venezia (*) nel pomeriggio del 14 giugno (1919), lo sbarco avvenne soltanto nella tarda serata del giorno dopo e fu seguito da un’immediata partenza in treno per Novellara. Dalla cittadina emiliana i reparti proseguirono per le località di accantonamento, Fabbrico per il X, Campagnola Emilia per il XX e Rio Saliceto per il I Battaglione Bersaglieri, arrivato a Venezia il 17, nelle quali impegnati nelle abituali esercitazioni, sarebbero rimasti fino agli ultimi giorni di luglio, quando la divisione d’assalto venne convogliata verso la frontiera orientale. In quelle regioni il 1° Gruppo fu dislocato nell’entroterra triestino ed il XX si ritrovò così a Croce, distaccando temporaneamente, tra l’11 e il 20 agosto (1919), la sua 2a Compagnia a Voscizza, nella zona di Comen, per collaborare con il X alla raccolta del materiale bellico abbandonato sul terreno”.

Nota (*): Il piroscafo (Santa Sofia) che portava il XX Reparto d’Assalto partiva per la Tripolitania da Venezia, il Reparto era giunto a Venezia il 21-02-1919 e partì solo nella tarda mattinata del 23 al fine di uscire dai vari canali al sicuro da eventuali campi minati presenti in laguna e raggiungere Tripoli insieme al 1° Gruppo d’Assalto imbarcato sul Piroscafo Belvedere.

Fonte testo: “I REPARTI D’ASSALTO ITALIANI NELLA GRANDE GUERRA (1915-1918)”

Aut. Basilio Di Martino – Filippo Cappellano
Ed.: STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO – UFFICIO STORICO
Roma 2007

Cattani Lorenzo, questo il nome completo, morì a Campagnola il 23/03/1919 per morte improvvisa, fu sepolto nel cimitero cittadino dal Cappellano Militare che presiedette la cerimonia religiosa. Lorenzo non è presente nell’Albo Ministeriale dei caduti della Grande Guerra e raccontare le poche cose che si conoscono su di lui è il minimo che io possa fare per ricordare questo ragazzo di 22 anni. Nel file che segue trascrivo i dati che sono riuscita a reperire dai pochi documenti ritrovati; è presente inoltre una tabella che nomina alcuni militari, provenienti da tutta Italia, che furono ricoverati all’Ospedale Baccarini di Campagnola e che, per fortuna, la maggior parte sopravvisse. Chiunque avesse ulteriori informazioni, per favore lo segnali:

Soldati di stanza a Campagnola

Ora sto cercando anche di trovare conferma o smentita che Lorenzo sia ancora sepolto a Campagnola o traslato negli anni successivi a casa.

Ringrazio il prof. Insinna per la preziosa collaborazione sulle vicende storiche di Campagnola, il Comune di Carrara e Campagnola per la disponibilità e cortesia. Ringrazio infine la dottoressa Annalia Petacchi della Biblioteca di Carrara per l’aiuto nelle ricerche e la gentilezza dimostrata.


Cimitero di CORREGGIO

Continua la mia ricerca sui soldati (provenienti da tutta Italia e quasi tutti morti di influenza spagnola), che per vari motivi sono rimasti sepolti nei cimiteri locali di varie cittadine della provincia reggiana. In questa sezione il mio studio si è riversato su Correggio, una bella cittadina a soli 25 Km di distanza da Guastalla. Tutto cominciò con la richiesta di un ricercatore in provincia di Treviso (Franco De Biasi, autore del libro:”Miane nella Grande Guerra”), che mi contattò per chiedermi informazioni su un soldato, suo compaesano; dai documenti in suo possesso, risultava morto a Reggio Emilia e Correggio (inesattezze che potevano capitare, in tempo di guerra). Contemporaneamente io stavo facendo studi su alcuni soldati che, dall’albo dei caduti, risultavano anch’essi morti a Correggio. Così la ricerca cominciò e subito si presentarono i primi problemi: al tempo della Grande Guerra, a Correggio vi era un solo cimitero cittadino, il cimitero della “Madonna della Rosa”, che però alla fine degli anni ’60 venne dismesso, per essere sostituito dal nuovo Cimitero Comunale Cittadino.

Ex Cimitero Madonna della Rosa. Fonte foto: Gildaldo Bassi Fotografo” di Laura Gasparini e Marco Montanari – Age – Reggio E. 1994

I documenti che attestavano il trasferimento delle lapidi e, quindi, i nominativi dei sepolti, non è stato possibile recuperarli, ma, grazie al fondamentale aiuto del ricercatore correggese Benati, si è potuto risalire ad un elenco di soldati, trascritti nei registri parrocchiali. Così oggi 50 soldati provenienti da tutta Italia, potranno essere nuovamente onorati con questo elenco che attesta la loro sepoltura in Correggio.

La presenza di questi soldati “extra provincia” è spiegato dall’esistenza a Correggio di un campo di raccolta per ex-prigionieri di guerra liberati dopo la fine delle ostilità…Il Comune però dovette far fronte ad un numero ben superiore di ex-prigionieri di guerra, rispetto ai primi dati, per cui li dovette sistemare in luoghi improvvisati, come il Palazzo dei Principi, le scuole di Prato di Correggio, ecc…

La foto della lapide (che andrebbe ripulita), si trova attualmente nel nuovo cimitero, e riporta i nomi dei soldati, con questa frase:

Pace e gloria agli oscuri eroi fanti d’Italia che scampati dal martirio della prigionia furono qui abbattuti dall’epidemia spagnola nell’anno 1918

 Onore alla loro memoria…
(in rosso i nominativi non presenti sull’Albo Ministeriale dei Caduti)

Sepolti a Correggio

L’ospedale di Correggio venne inaugurato solennemente il 14 Novembre 1915, fortemente voluto dal politico locale e nazionale Vittorio Cottafavi che fu anche il promotore del comitato “Pro erigendo ospedale” (a Correggio vi era già un ricovero in funzione, “l’ospedale di S.Sebastiano o degli Infermi”, situato però in un edificio talmente fatiscente che i ricoverati accusavano condizioni di ricovero “insalubri”). A dir poco sensazionale fu il ritrovamento, anni dopo, in un vecchio baule di una casa correggese, di una pellicola cinematografica riguardante proprio tale cerimonia inaugurale, che permise una ricostruzione storica visiva di grande impatto. In un atto del consiglio comunale datato 20 luglio 1915, già si avanzava l’ipotesi di offrire il nuovo ospedale alle Autorità Militari, in seguito allo scoppio della guerra e della già notevole necessità di ricovero dei militari.

Fonte testo: libro “Solenne inaugurazione del nuovo ospedale di Correggio” di Fabrizia Amaini, Iames Amaini, Giulio Bursi

Fonte foto: Archivio privato Lusetti Luciano Correggio, vietata la riproduzione. Purtroppo non vi sono date sulle foto, ma sono sicuramente riferite al periodo 1915-18…Nella seconda foto si noti il gran numero di militari degenti…


Cimitero di GUASTALLA

Era mattina, era estate, e mi trovavo nel Cimitero Comunale del mio paese, Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. Stavo cercando la tomba di un mio avo, caduto della prima Guerra Mondiale, quando notai una serie di lapidi tutte uguali, in fila, con le medesime caratteristiche: tutte consumate e con nessun fiore, quasi “abbandonate”. Mi soffermai ulteriormente, cercando di leggere i nomi sulle lapidi ormai cancellate, causa il passare inesorabile del tempo. Con mia sorpresa notai che erano tutti soldati della Grande Guerra ma non “guastallesi”. Le lapidi riportavano i nomi di poveri soldati provenienti da tutta Italia, da Treviso a Reggio Calabria, da Salerno a Gemona… Capii che erano morti in questa zona, probabilmente in qualche ospedale militare o da campo di Reggio Emilia e provincia e qui rimasti sepolti. Così presi una decisione: sarei tornata l’indomani con foglio e biro, per trascrivere più nomi possibili, più dati possibili. Così feci… Il mattino dopo tornai di buon’ora, cominciai innanzi tutto a risistemare le tombe; qualche custode aveva premurosamente posato a terra qualche fiore. Strappai le erbacce e piantai su ogni tomba i fiori finti posati a terra. Poi trascrissi ogni nome, cognome o dato leggibile che potessi recuperare; corsi a casa a trascrivere e riordinare i nominativi. Poi feci una ricerca nell’Albo dei Caduti e recuperai ogni dato trovato per ogni soldato, dalla nascita al corpo di appartenenza, dal distretto di nascita al luogo di morte. Terminata questa ricerca mi trovo ora qui davanti al computer a trascrivere questo elenco, con una sensazione di speranza: speranza di aver ridonato, anche se in piccolo, un poco di “onore” ai poveri soldati che qui giacciono, e speranza di poter, con questa esperienza e questa pagina, essere d’aiuto ad un qualsiasi parente/discendente che fosse alla ricerca del proprio avo, che forse non immagina che possa essere sepolto in un piccolo paese come Guastalla”.

Ora le loro tombe hanno tutte un fiore

L’elenco è così distribuito: nomi, cognomi e dati che sono riuscita a leggere dalle lapidi, poi i dati trovati dall’Albo dei Caduti (anche se non tutti i dati corrispondono). Infine alcuni dati e nominativi di soldati (di cui non ho trovato le lapidi) provengono dal Registro dei Defunti della Parrocchia di Guastalla, poi Onorcaduti:

Sepolti a Guastalla

Per maggiori dettagli e per conoscere la storia guastallese del periodo, rimando all’interessantissimo articolo: “Gli Ospedali Militari a Guastalla ed il prof. Pelicelli Ernesto


Cimitero di LUZZARA

Nel Cimitero Comunale di Luzzara, al centro del viale d’ingresso, vi è un monumento con sepolture di alcuni caduti della Seconda Guerra Mondiale: al suo interno vi sono anche due lapidi con 15 nomi di militari, non luzzaresi, della Prima Guerra Mondiale. Sono militari (provenienti da tutta Italia) morti all’ospedale militare di Luzzara (padiglione militare), ubicato nelle Scuole Elementari in Viale della Stazione n.177 (ora Via Filippini).

Dai documenti consultati sembra che le salme riposino ancora lì, che non siano state traslate, ma non è ancora stato possibile stabilirlo con assoluta certezza. Per visionare l’elenco rimando al sito storico dedicato a Luzzara:

www.storicaluzzara.it


Cimitero di MONTECCHIO

Nel Cimitero di Montecchio vi è una piccola cappella, costruita negli anni ’50-’60, che raccoglie le spoglie dei partigiani di Montecchio. In questa cappella vi sono lapidi di marmo che riportano incisi i nomi; soffermandomi su tali nomi ho notato soldati morti nella Prima Guerra Mondiale e dai cognomi ho subito capito che si trattava, anche in questo caso, di soldati non nativi di Montecchio ma provenienti da tutta Italia….Ho chiesto informazioni all’Anpi di Montecchio, che cura la cappella: mi ha spiegato che dietro alle grandi lapidi in marmo vi sono piccole cassette-ossario, ma, ad oggi, non è possibile stabilire con certezza che vi siano ancora i resti dei soldati nominati…Ho verificato anche nei registri parrocchiali di Montecchio: confermano che ebbero una prima sepoltura nel cimitero locale…sono in tutto 20 soldati e questo articolo è

in loro memoria…

Sepolti a Montecchio

L’ospedale Franchini di Montecchio fu fortemente voluto dalla Confraternita delle Sacre Stimmate di S.Francesco d’Assisi ed eretto nel 1612 circa; tale ospedale venne intitolato al dott. Ercole Franchini, medico illustre e caritatevole. Durante la guerra era diretto dal dottor Francesco Fabris di Feltre (nel 1915 anch’esso chiamato alle armi); l’ospedale sin dall’inizio del conflitto ospitò militari, per poi a fine 1917, divenire Reparto dell’Ospedale di Riserva di Reggio Emilia. A Montecchio inoltre vi erano di stanza molti reparti e scuole militari, per cui si calcola che per il periodo 1915-1918 a Montecchio transitarono migliaia di soldati: vi era un distaccamento del 15° Reggimento Artiglieria da Campagna, un reparto di Artiglieria e Arditi, una scuola per lancia bombe e lanciafiamme e un poligono di tiro (fonte: “Storia dell’Ospedale Ercole Franchini”, parte 2°, di Francesco Spaggiari e Giacomo Montanari, Comune di Montecchio Emilia, Giugno 2008).

Una storica cartolina dell’Ospedale Franchini. Di proprietà del dott. Manfredi Giorgio (che ringrazio per la concessione) tratta dal libro sopra citato. Vietata la riproduzione

Una bellissima cartolina del distaccamento a Montecchio del 15° Reggimento Artiglieria, tratta dall’Archivio privato del Signor Franco Boni (che ringrazio per la concessione). Vietata la riproduzione


Cimitero di NOVELLARA

Questa sezione è dedicata a questi 12 soldati che videro la fine della guerra ma che non videro mai la loro casa… la loro famiglia, stroncati dalla guerra, dalla prigionia e da una implacabile epidemia… Se qualcuno dovesse avere informazioni, lo segnali…

L’elenco dei nominativi è composto da 3 o 4 fonti diverse, messe a confronto per aver un quadro completo e maggiori informazioni: atti di morte comunali, atti di morte parrocchiali e Albo Ministeriale dei Caduti (quando presente, Onorcaduti). In rosso i nominativi sulla lapide:

 “…ex-prigionieri sfiniti dal viaggio a piedi dall’Austria, dalla fame e dal freddo…”

Sepolti a Novellara

Le informazioni sono tratte dalle seguenti fonti:
Registro Atti di morte comunali dall’Archivio Storico di Novellara, Fondo Comunale-Anagrafe, registro atti di morte, 1918-1919
Registro Sepolture dall’Ufficio di Stato Civile comunale, anno 1918
Registro Atti di morte parrocchiali dall’Archivio Parrocchiale della Chiesa di Santo Stefano di Novellara

Ciò che mi ha colpito maggiormente sono le volte in cui il cognome o nome del soldato viene riportato in modo diverso, e gli appunti del parroco che compilò gli atti di morte…

Dopo anni di battaglie e trincee questi poveri soldati hanno fatto il tragitto a piedi per rientrare in Italia, da un campo di prigionia, probabilmente indirizzati in Emilia come centro di raccolta per ex-prigionieri…Calcolando un ipotetico percorso da uno dei campi di prigionia più a sud dell’Austria, per arrivare a Novellara ci sono circa 360 km…in condizioni di estrema debolezza fisica e mentale, con probabile aggiunta di qualche malattia debilitante…

Provate ora ad immaginarvi il viaggio di questi soldati….il disorientamento, il voler tornare a casa senza punti di riferimento e senza qualcuno che consigliasse loro dove recarsi…La stanchezza: siamo a fine Novembre-Dicembre e la fine della guerra è stata il 4 Novembre…un mese di cammino…A PIEDI…Senza cibo, passando per i vari paesi elemosinando, incontrando la diffidenza della gente, nel vedere questi uomini sporchi e vestiti di stracci…Poi il freddo…la lotta per cercare di ripararsi in qualche fienile o qualsiasi cosa permettesse loro di proteggersi….infine l’arrivo in un paesino sconosciuto, probabilmente già ammalati…Il parroco, buona anima, li vede arrivare “a frotte disordinate“…e per essi non rimangono più speranze…moriranno nell’Ospedale Civile di Novellara “appena arrivati“…Da alcune fonti è comparso che a Novellara (come anche in altri paesi reggiani) potrebbe esserci stato un piccolo campo di concentramento per i militari al rientro dalla prigionia….

Non posso certo tornare indietro a cambiare le cose, ma una cosa posso fare, per questi soldati:

RICORDARLI….

Purtroppo ad oggi, dopo numerose ricerche, non mi è possibile stabilire con certezza che i resti di questi poveri soldati siano difatti rimasti nel Cimitero di Novellara (ma è molto probabile)…. Dal registro di sepoltura del Comune di Novellara risultano sepolti in un campo comune (non fossa comune come scrisse il parroco), nel 1918; oggi questo campo non esiste più…probabilmente prima della Seconda Guerra Mondiale fu chiuso e le salme sepolte traslate nell’ossario all’interno della cappella del Cimitero. Oppure le salme furono esumate e riportate nel paese natìo, richieste dalla famiglia (ma l’ipotesi è improbabile). La memoria storica di Novellara ricorda, negli anni ’60, una incisione rovinata sul muro interno della cappella, con una serie di nomi, in parte illeggibili. L’incisione è stata coperta e i nomi trascritti su una nuova epigrafe, la stessa che io ho fotografato all’esterno della cappella; il motivo per cui compaiano solo 5 nomi invece di 11 è imputabile probabilmente al fatto che l’incisione originale negli anni ’60 era già rovinata, per cui sono stati trascritti solo i nomi dei soldati ancora leggibili…Dall’ufficio Onorcaduti comunque non risulta nessuna traslazione di salme dal Cimitero di Novellara ad altri cimiteri…

L’Ospedale Civile di Novellara “San Tommaso d’Aquino” in via Giordano Bruno n.9 (ora Via Veneto) era situato all’interno dell’ex Convento dei Servi; venne chiuso alla fine degli anni ’70, poi recentemente demolito:

Foto tratta dal libro “Novellara. Ricordi illustrati” a cura di Gian Paolo Barilli, Elena Ghidini, Antonella Rapacchi. La foto-cartolina proviene dalla collezione privata di Antonella Rapacchi

Ringrazio il Comune di Novellara per la disponibilità e collaborazione nelle ricerche storiche e la Signora Ingrid e Alessia dell’Archivio storico. Ringrazio infine la Signora Lella Barilli per l’aiuto datomi nelle ricerche…


Cimitero di REGGIOLO

Nel Cimitero di Reggiolo, in una sezione dedicata ai caduti di tutte le guerre, è presente una lapide che recita “Gratitudine di popolo qui volle riunite le spoglie di...”, a ricordo dei soldati morti nella Prima Guerra Mondiale. Vi sono nomi di caduti nativi di Reggiolo, ma anche nomi di soldati non nativi del territorio (da tutta Italia), morti al fronte; dalla frase scritta sulla lapide sembrerebbe che i militari presenti sulla lapide siano sepolti proprio a Reggiolo.

Di seguito riporto, oltre ai nominativi sulla lapide, anche 38 nominativi di soldati che morirono nell’ospedale da campo n.018, cioè nella frazione Brugneto del comune di Reggiolo: di questi 38 soldati non ho trovato tombe nè in Cimitero a Reggiolo, nè in quello di Brugneto. La lapide però nel cimitero di Brugneto potrebbe essere una celletta ossario in cui riposano i resti di questi militari. Per ora non mi è stato possibile verificarlo poichè la Parrocchia di Brugneto è stato gravemente danneggiata dal terremoto ed i registri non sono attualmente disponibili alla consultazione.
L’Ospedale Civile di Reggiolo fu inaugurato nel 1827 e fu fondato dal reggiolese Don Prospero Verona che donò alla comunità anche i locali e i propri beni. L’ospedale da campo n.018, periodo Gennaio-Dicembre 1918, era situato a Brugneto di Reggiolo, probabilmente nell’edificio delle Scuole:

Sepolti-morti a Reggiolo e Brugneto


Cimitero di ROLO

Anche in questo caso, durante le mie ricerche, mi sono imbattuta in lapidi di soldati non nativi del Comune di Rolo…La presenza di lapidi-ossario con le scritte “qui riposa” o simili, può confermare che i nominativi qui di seguito riportati, riposano ancora nel Cimitero Comunale di Rolo…

Sepolti a Rolo

A Rolo, ai tempi della guerra, funzionavano due edifici adibiti ad Infermeria militare: la Chiesa Parrocchiale e la stazione ferroviaria…qui probabilmente arrivavano i treni dal fronte o i trasporti ferroviari per i reduci dalla prigionia, poichè negli atti di morte compare la dicitura, come luogo di morte: “Infermeria del Comando 21° Battaglione  Militari Italiani Reduci Prigionia”…Tutti i militari difatti morirono nel 1918, di spagnola quasi sicuramente…


Cimitero di SAN MARTINO IN RIO

Anche al Comune di S. Martino in Rio fu assegnato un campo di raccolta per ex-prigionieri di guerra: furono adibiti allo scopo il Municipio, le scuole ed alcune chiese…Anche in questo caso la terribile spagnola non risparmiò nessuno e 4 soldati morirono; furono poi sepolti nel locale cimitero. A loro memoria fu fatta una lapide; i soldati vennero sepolti in una fossa comune, poi spostati nell’ossario in cellette singole….

Sepolti a S.Martino in Rio

Negli atti di morte del Comune di S.Martino in Rio si cita “Villanova”…che poteva essere una frazione del Comune (da documenti locali sembra che ci si riferisse alla zona della Chiesa di S.Biagio, ma si parla del 1600), oppure una nuova zona all’interno dei centro abitato…ora comunque non esiste più…
Tuttavia, nel libro “San Martino in Rio-cronologia dei fatti, avvenimenti, ecc… dal 1850 al 1928” di Giuseppe-Adalgiso Carnevali, si chiarisce finalmente dove morirono i 4 soldati e cosa successe loro:
[…] Alla fine di detta guerra (1914-1918), la sede del modesto nostro Nosocomio, veniva adibita ad Ospedaletto da Campo e numerosi soldati italiani, provenienti dalla lontana prigionia, stanchi e sofferenti, sostarono per alcun tempo, qui a S.Martino in Rio, ove trovarono la più grata accoglienza, e la migliore ospitalità. E quattro di essi, che durante poi la loro permanenza, morirono, ebbero degna sepoltura, nel nostro cimitero, ove continuano a dormire in pace, del sonno ultimo e forte”.
Il libro venne scritto nel 1930 e l’autore, il Signor Carnevali, visse proprio in quel periodo, durante la grande guerra…inoltre fu segretario della locale Congregazione di Carità, quindi quasi sicuramente fu testimone diretto di questi avvenimenti…Se poi consideriamo che scrisse il libro nel 1930, l’autore stesso ci conferma che i 4 soldati “continuano a dormire in pace“…
Il Nosocomio a cui si fa riferimento era il vecchio Ospedale (oggi sede della Casa di Riposo) in Via Ospedale a S.Martino in Rio, vicino alla Rocca, e venne soppresso nel 1940.


Cimitero di SCANDIANO

Le ricerche in questo cimitero sono iniziate quando raccolsi la storia della Famiglia Donadon… uno dei figli, soldato bombardiere, era morto a Scandiano…

Dopo la rotta di Caporetto, da parte dell’Intendenza dei Corpi a disposizione, vi fu l’esigenza della riorganizzazione delle truppe e la creazione di centri di riordinamento organizzati per arma e specialità, possibilmente nelle immediate retrovie del fronte; così una buona parte dell’Emilia venne utilizzata per tali scopi. Furono costituiti sulla destra del Po, un campo di Fanteria nella zona di Castelfranco Emilia (MO), uno per l’Artiglieria a Mirandola (MO), uno per il Genio a Guastalla (RE) e quello per i Bombardieri nella zona Sassuolo-Scandiano (RE)” (tratto dal libro di Fabio Montella “1918 Prigionieri Italiani in Emilia”, Edizioni il Fiorino).

Analizzando l’Albo dei Caduti ministeriale, ad oggi, ho trovato 21 soldati che morirono a Scandiano: di questi, 18 sono stati registrati negli atti di morte della Parrocchia di Scandiano, e ne attestano una “prima” sepoltura nel cimitero locale. Di solo uno però, tra questi 20 soldati, ho trovato la lapide-ossario nel locale cimitero…come già accennato in precedenza, ad oggi purtroppo, non mi è possibile stabilire dove siano gli altri soldati…le ricerche comunque continuano….

Soldati morti a Scandiano

Fonte atti di morte parrocchiali: Registro atto di morte anni 1901-1925, Parrocchia Natività della Beata Vergine Maria di Scandiano…Ringrazio Don Gigi per avermi dato il permesso di consultare l’Archivio Parrocchiale e l’Archivista Milo Spaggiari per l’aiuto….

25 thoughts on “PICCOLI CIMITERI nella prov. di Reggio Emilia

  1. Cristiano says:

    Buonasera Silvia,
    sto cercando di capire quale è stato il campo di prigionia e il luogo di sepoltura di un mio parente.
    Il suo nome è Raniero De Simone, nato a Torricella in Sabina, frazione di Oliveto il25/3/98 e morto il 21/5/18 in prigionia.
    Apparteneva al 3 reggimento artiglieria da Fortezza e non riesco neanchea desumere il luogo di cattura.
    la ringrazio per quanto ha fatto e sta tutt’ora facendo per onorare la memoria di questi Eroi!

    • Silvia says:

      Purtroppo senza almeno conoscere la zona è difficile…Dovrebbe procurarsi l’atto di morte in Comune…

  2. Manuela says:

    Buongiorno Silvia, ho letto l’articolo relativo alla storia di Cattani Lorenzo, molto toccante. Complimenti per il lavoro che sta facendo per riportare in vita la sua storia misconosciuta. Ho subito fatto un parallelismo con lo zio di mia nonna Attolini Attilio nato il 27-3-1897 a Campagnola E. da Cesare Attolini e Clarice Mantovani. Soldato 748° compagnia mitraglieri Fiat, morto il 23-3-1918 in prigionia per malattia. Di lui non abbiamo mai avuto notizie, con grande rammarico, né del luogo di prigionia, né di quello di sepoltura. Non esiste neppure una fotografia. Non risulta tra i nominativi nel monumento ai caduti di Campagnola, del quale se desidera posso inviarle una foto, né tra quelli di Fabbrico, paese di origine della famiglia. Le sarei molto grata se mi aiutasse a trovere alcune di queste informazioni per riuscire a dare un’identità, e magari un volto, a questo ragazzo morto a soli vent’anni. La ringrazio anticipatamente. Manuela

    • Silvia says:

      Buongiorno Manuela…
      In effetti l’Attolini non risulta tra i caduti ufficiali di Campagnola….probabilmente al momento della morte risiedeva in altro Comune. Risulterebbe un Ottolini Attilio sepolto al Sacrario di Pocol, tomba n.3299, morto il 23/04/1918. Come vede i dati non corrispondono esattamente, ma è probabile che sia lui. Può provare due strade, per avere conferma: chiedere in Comune a Campagnola se risulti il trasferimento in altro Comune e, in tal caso, richiedere a quel Comune l’atto di morte. La seconda possibilità è richiedere via mail il Foglio Matricolare all’Archivio di Stato di Modena, specificando tutti i dati anagrafici in suo possesso.
      Se ha bisogno di altro, mi sappia dire…
      Mi tenga aggiornata
      Cordialmente
      Silvia

      • Manuela says:

        Buongiono… la ringrazio infinitamente per le informazioni e per la tempestività nella risposta. Ho appena inoltrato la richiesta presso l’Archivio di Stato di Modena come da lei suggerito. Le farò avere notizie al più presto (spero)! Nel frattempo mi leggerò pagina dopo pagina il suo sito colmo di piccoli tesori che stavano per cadere nell’oblio.

        • Manuela says:

          Buongiorno Silvia, ho ricevuto ieri dall’Archivio di Stato di Modena il Foglio Matricolare di Attolini Attilio, effettivamente i dati coincidono risulta morto nel comune di Cortina d’Ampezzo. Ci sono molte altre informazioni utili che non conoscevo e mi hanno permesso di trovare la lapide con l’epigrafe che commemora il sacrificio suo e di molti altri.
          http://www.pietredellamemoria.it/pietre/lapide-ai-caduti-di-carpi/
          Grazie infinite dell’aiuto.

          • Anna Maria Ori says:

            Gentile Silvia, sto rivedendo l’elenco dei caduti carpigiani nella prima guerra mondiale che sarà pubblicato a fine anno. Consulto spesso questo sito, di cui ringrazio la curatrice. Tra i “miei” caduti c’è Attilio Attolini, che mi risulata domiciliato nella frazione di Budrione. Le allego la breve biografia che mi risulta da dati accertati:
            “Attolini Attilio di Cesare, soldato del 4° reggimento bersaglieri, 748° compagnia mitraglieri, nato nel 1897 a Campagnola Emilia, domiciliato a Budrione, combatte in Val Lagarina quando le truppe italiane arrestano l’avanzata nemica nel Trentino. Passato sul Carso partecipa all’ottava battaglia dell’Isonzo ed è fatto prigioniero a Oppachiasella. Muore di polmonite a ventun anni il 23 marzo 1918 a Cortina d’Ampezzo, dove viene sepolto.”
            Nella mia documentazione ho anche un elenco di militari morti presso gli ospedali civile e della Corse Rossa di Carpi, abbstanza consistente. Posso inviarglielo, se crede e se non sono invadente. Anna Maria

            • Silvia says:

              Gentile Anna Maria…
              Al Sacrario del Pocol risulta un Ottolini Attilio, morto il 23/04/1918 e proveniente dall’ex cimitero militare di Cortina…Potrebbe essere l’Attolini Attilio…
              Mi farebbe piacere naturalmente avere quella documentazione…sarebbe molto utile per le ricerche!
              Grazie per la disponibilità
              Cordialmente
              Silvia

  3. isabella says:

    Desidererei tanto consentire a mio padre di ritrovare la salma del proprio nonno caduto durante la prima guerra mondiale perché vorrebbe seppellirlo vicino al figlio rimasto per l’appunto orfano di guerra.
    I dati sono: Assenza Salvatore, di Giovanni, nato a Modica il 4/11/1885 e deceduto per malattia nell’ospedale di campo 070 il 4/12/1918 appartenente al distretto di Siracusa.
    Grazie anticipatamente,
    Isabella

    • Silvia says:

      Salve…
      L’Assenza risulterebbe sepolto nel Cimitero militare Italiano di Soupir, Francia. Per quanto riguarda la traslazione dubito si possa, ma provi ugalmente a fare richiesta ad Onorcaduti…

  4. Salvatore bidetto says:

    Cerco qualche notizia su il mio bis nonno morto nella battaglia di San Martino del novembre 1915 il suo nome era Bidetto vincenzo era in forza alla 30 ‘ brigata Pisa di base in tempo di pace a nocera inferiore lui era residente a San Giuseppe vesuviano (na) grazie

    • Silvia says:

      Salve…
      I dati recuperati sono questi:
      BIDETTI Vincenzo, nato il 28/10/1891 a S.Giuseppe Vesuviano, disperso in combattimento il 30/11/1915 sul Monte San Michele. Purtroppo la frase “disperso in combattimento” non promette bene, ma scriva ugualmente una mail ad Onorcaduti….
      Le sapranno rispondere in merito….

  5. maurizio roman says:

    cerco notizie su due paesani sepolti a brugneto certo lovisa olivo e cancian, nome sfugge certo sepolti per comunicazione, grazie per informazioni

  6. marinella mandars says:

    buongiorno sono scioccata da quante cose o scoperto leggendo sulla storia delle guerre nella mia sicilia,vorrei trovare i miei antenati prozio mandara giuseppe e mandara antonio di cataniaaiutatemi grazie

    • admin says:

      Come ho già più volte ripetuto, non si possono “chiedere informazioni” con dati così generici…
      Bisogna specificare data di morte, di nascita, luogo, ecc…
      Anche la frase chiedere informazioni…cosa vuol dire??cerca il luogo di sepoltura??la storia militare???
      Da ora in avanti le richieste che non avranno dati e non saranno più specifiche saranno cancellate..

  7. Maicol Anginoni says:

    Buongirono Silvia,
    complimentandomi con Lei per il prezioso e ben fatto lavoro che sta compiendo, Le chiedo informazioni e magari, spero anche di poterne fornirgliene qualcuna.
    Abito a Luzzara, provincia di Reggio Emilia, anche qui c’era un ospedale militare. leggendo nella pagina riguardante i campi di concentramento in Italia alla fine della prima guerra ho visto che faceva riferimento all’ artiglieria.
    Io ho un elenco di 15 nominativi, tutti deceduti in questo ospedale, e leggendo i loro nomi e cognomi, penso che almeno 9 di loro non siano originari del mio paese, in quanto hanno cognomi “chiaramente” del sud Italia.
    Le chiedo, posso pubblicarli in questa pagina, o devo mandarLe una mail privata?

  8. Franco Boni says:

    Vorrei rettificare i dati del seguente militare morto a Montecchio:
    ARMANDO NOVITORE morto per le ferite riportate in una rissa scoppiata quando lui si trovava in carcere nel castello di Montecchio (detenuto per punizione), scaturita per futili motivi tra i tanti detenuti presenti in cella.
    Da: Paolo Caccia Dominioni, 1914-1918 DIARIO DI GUERRA. Mursia. 2005.

  9. silvio chierici says:

    E estremamente interessante e scorrevole tutta l’impaginazione
    sono alla ricerca di alcuni “Chierici,,defunti in guerra,ho gia visto a Ciano,
    tra le curiosità ho trovato Chierici Onesto ubn Chierici Sante omonimi di mio nonno e mio padre,Se avete altre notizie sono ben gradite
    Silvio chierici,
    Riguardo la vostra NOTA E’ la prima volta che visito il vostro sito !!!!

  10. Giuseppe Zilotti says:

    Gentilissima Silvia,
    il Caduto sepolto a San Martino in Rio è OLIVOTTI Dositeo (e non OLIVETTI e non DOSIDEO), figlio di Gedeone e De Zordo Rosa, nato 30.10.1898 a Cibiana di Cadore. Confermo gli altri dati.
    il Caduto è ricordato con il cognome esatto sia nel Monumento ai Caduti (assieme ad altri tre Olivotti) sia nel volume “Cadorini Decorati al V. M. Caduti e Dispersi nelle guerre della Patria” edito dalla Magnifica Comunità di Cadore nel 2011, sia nel volume “All’ombra del Sassolungo” di Gemo Da Col – Tipografia Ghedina Cortina – giugno 2002 .
    Cordialità e un sentito grazie per le tante e precise notizie che riesce a divulgare.

    Giuseppe Zilotti – Presidente Ass. Naz. Famiglie Caduti e Dispersi in guerra – Comitato provinciale di Belluno

  11. Franco De Biasi says:

    Caduti trovati a Brescello: per quanto riguarda il De Nani Giuseppe, il cognome è sicuramente storpiato, in quanto De Noni nel comune di Revine Lago è molto diffuso. Lo stesso dicasi per la madre Posacco Augusta: in verità dovrebbe trattarsi del cognome Posocco, comunissimo nel vittoriese.
    Controllerò comunque sul monumento ai Caduti.
    Ottimo lavoro Silvia, come sempre del resto!

    • admin says:

      Grazie Franco, gentile e disponibile come sempre!!!
      Tutto ciò che potrai trovare sarà utilissimo…
      Grazie ancora
      Silvia

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