Storie di ALPINI

31 Agosto 2011…
Tutti i diritti riservati: è vietata la riproduzione, anche parziale, dei contenuti (compresi files in pdf) del sito senza l’autorizzazione esplicita del proprietario

Questa sezione racconta storie di soldati o ufficiali che militarono negli Alpini durante la Prima Guerra Mondiale; le storie sono state raccolte durante le mie ricerche o raccontate dai discendenti.

In questa pagina:

  • FERRI Domenico, Soldato
  • SETTI Jefte, Capitano
  • GUARALDI Agostino, Tenente
  • BEE Antonio, Soldato

FERRI Domenico, classe 1896, Soldato

Domenico, specialmente nella sua vecchiaia, aveva raccontato volentieri al nipote Roberto i tanti episodi che gli erano accaduti in guerra e la tragica esperienza vissuta nel fiore della sua giovinezza. Ora grazie al fatto di aver trasmesso le sue memorie (anche se solo oralmente) ad un familiare che le ha degnamente custodite, siamo in grado di ricostruire almeno in parte la sua storia…

Questa è solo una piccola parte della storia di Domenico, che nel file seguente troverete…ringrazio il Signor Lucchi Tonino per averla condivisa…

Ferri Domenico – storia

SETTI Jefte, classe 1890, Capitano

Il Capitano Setti Jefte nacque nella frazione di S.Biagio del Comune di Correggio (RE) il 15 Maggio 1890, figlio di Giulio Cesare e della Borghi Teresa. Fu una figura coraggiosa e leale e un ufficiale corretto e rispettoso. Fece la sua carriera negli Alpini, iniziando come volontario, poi diventando comandante di due battaglioni, nonostante il non secondario impedimento di avere le articolazioni delle ginocchia e dei piedi molto deboli e delicate.

Setti Jefte – storia

In una antica villa di Correggio sono stati gelosamente conservati due cimeli appartenuti al Capitano Setti: i suoi sci e le racchette…

Nel cimitero di San Martino Piccolo di Correggio è stata posta una lapide commemorativa o tomba di vera sepoltura (in verifica) del Capitano Setti, nella tomba di famiglia:

“Al Capitano Setti Jefte
Gli Ufficiali del Battaglione Stelvio”

GUARALDI Agostino, classe 1898, Tenente

Guaraldi Agostino

“Per non Dimenticare”

Ho deciso di farvi conoscere la storia di questo soldato con la stessa motivazione di tutti gli altri militi di cui racconto nella sezione “VOCI e VOLTI dal FRONTE”, e cioè onorare la loro memoria. Questa storia però ha una particolarità: la coincidenza. Tutto è cominciato circa tre mesetti fa quando, il mio amico Lorenzo, mi regalò una cartolina scritta dall’Allievo Ufficiale Guaraldi Agostino al fronte, indirizzata al padre. Passò un po’ di tempo e quest’estate mi trovai a visitare il piccolo Museo della Grande Guerra al Passo Fedaia (Marmolada) e qui accadde la coincidenza: tra i numerosi reperti bellici e altro, notai in una bacheca, una cartolina…Quando lessi il nome di chi l’aveva scritta, non credevo ai miei occhi!!!………..Guaraldi Agostino!!Pensando alle migliaia di lettere e cartoline che furono scritte durante la guerra, il fatto di ritrovarne due, scritte dallo stesso soldato e a così tanti km di distanza, mi ha fatto venire la pelle d’oca….

Così decisi di cercare di scoprire qualcosa di più, di fare ricerche su questo soldato….Questo mi ha permesso di conoscere l’Associazione Nazionale Alpini di Ferrara, poiché l’Alpino Giuseppe Martelli e il Dottor Gallotta Mario avevano già scritto la storia del soldato Guaraldi, non sapendo però nulla delle cartoline scritte al fronte. Li ho contattati e con mio sommo piacere ho trovato due persone gentili e squisite, dispostissime a condividere la loro ricerca con me, e questo spazio è il frutto di questa bellissima collaborazione….Grazie infinite….

Guaraldi Agostino nacque a Casumaro di Cento in provincia di Ferrara, il 9 Novembre 1898, figlio di Umberto e Lucia. Si arruolò come volontario a soli 17 anni e cominciò una lunga carriera militare (con varie decorazioni al Valor Militare), sino alla sua morte, durante la Seconda Guerra Mondiale, avvenuta il 5 Marzo 1943.

Stato di Servizio:

  • Volontario nel Corpo Nazionale Volontari ciclisti e automobilisti – reparto di Ferrara, 25 Maggio 1915
  • Tale in territorio dichiarato in stato di guerra col suddetto reparto, 27 Maggio 1915
  • Partito in territorio dichiarato in stato di guerra in seguito allo scioglimento del Reparto Volontari ciclisti ed inviato in congedo, 1 Settembre 1915
  • Soldato volontario nel 7° Reggimento Alpini, per la durata della guerra, 4 Luglio 1916
  • Giunto in territorio dichiarato in stato di guerra presso il Deposito del suddetto Reggimento in Belluno, 4 Luglio 1916
  • Destinato alle truppe mobilitate in zona di guerra presso il Battaglione Val Cordevole, 21 Agosto 1916
  • Tale allievo ufficiale nel 45° Reggimento Fanteria, 1 Settembre 1916
  • Aspirante Ufficiale di Complemento arma di Fanteria ed assegnato al 7° Reggimento Alpini, 25 Marzo 1917
  • Sottotenente di complemento in detto, 15 Luglio 1917
  • Tenente di complemento in detto, 21 Marzo 1918
  • Partito da territorio dichiarato in stato di guerra, 31 Dicembre 1919
  • Tale rientrato al Deposito del 7° Reggimento Alpini, 24 Maggio 1920
  • Tale collocato in congedo, 18 Giugno 1920
  • Arruolatosi Volontario per l’Albania, 29 Giugno 1920

Il resto della carriera militare di Agostino è correttamente raccontata nell’interessantissimo sito dell’Alpino Martelli, in collaborazione con il Dottor Gallotta…ecco il link diretto:

NOI ALPINI BOLOGNESI ROMAGNOLI

Le cartoline ritrovate sono dell’Ottobre del 1916, quando era Allievo Ufficiale nel 45° Reggimento Fanteria, Brigata Reggio. La cartolina conservata al Museo Fedaia è del 5 Ottobre, la mia del 12:

Zona di Guerra, 12 – 10 – 16

Caro babbo, ho ricevuto la tua lettera del 9 corr. ove ho trovato pure la lettera di Amedeo. Oggi gli scrivo, ma non mi hai detto se hai avuto le £.100, scrivimi così potrò dirgli se li ho avuti si o no e ringraziarlo, scrivimi una lettera con dentro i francobolli per scrivere ad Amedeo perchè sono sprovvisto. Ieri ho ricevuto una cartolina del Colonnello Baruffaldi, una da Ettore Ghezzi e una lettera da Teresina che dice che mi vuol spedire roba da mangiare, tanto meglio. Saluti a tutti

Agostino

 

Come già accennato, Agostino ricevette numerose decorazioni al merito, nella sua carriera militare:

  • Guaraldi Agostino da Cento, Sottotenente del 7° Reggimento Alpini: Comandante di una sezione mitragliatrici, si portava con un’arma, avanti ad una galleria occupata dal nemico, e con violento fuoco ne paralizzava i movimenti, facilitando così l’opera della pattuglia d’attacco. Marmolada 18 Settembre 1917.
  • Guaraldi Agostino da Cento, tenente XV Battaglione Eritreo della Cirenaica: ufficiale già distintosi in altri scontri, in aspro e difficile combattimento per terreno rotto e boscoso e per mobilità dell’avversario, dava brillante prova di capacità tattica, coraggio, slancio e sprezzo del pericolo. Infranta la prima resistenza si dava a celere inseguimento infondendo ai suoi ascari grande ardire e spirito aggressivo e procurando ai ribelli gravi perdite in uomini ed armi. El Lesga (Cirenaica), 4 Maggio 1931.
  • Guaraldi Agostino da Casumaro di Cento, maggiore 2° Reggimento Alpini, Battaglione Dronero: comandante di battaglione alpino di provato valore, nel corso di una lunga e sanguinosa battaglia difensiva, mentre il grosso della G.U. della quale faceva parte era impegnato frontalmente in aspra lotta, sosteneva, alla testa dei suoi reparti, duri combattimenti di retroguardia. Ripetutamente accerchiato, riusciva sempre, con indomito valore a forzare la stretta del nemico soverchiante sino a che, ferito e sopraffatto dal nemico veniva catturato. Decedeva poi in prigionia in conserguenza delle ferite riportate in combattimento. Fronte Russo 17-27 Gennaio 1943. Medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria.

Guaraldi Agostino decorato da Umberto di Savoia

Ringrazio infinitamente il Signor Martelli e il Dottor Gallotta per la fondamentale collaborazione e per avermi dato la possibilità di pubblicare le foto. Ringrazio anche i forumisti di Miles che, come sempre, mi aiutano nelle ricerche.

BEE Antonio, classe 1892, Soldato

Bee Antonio nacque nel Comune di Lamon (Belluno) il 25 Luglio 1892, inquadrato inizialmente nel 7° Reggimento Alpini, Brigata Cadore. Dal Foglio Matricolare la sua storia militare:

  • Soldato di Leva di 1° Categoria.
  • Tale nel 7° Reggimento Alpini Battaglione Pieve di Cadore, lì 3 Dicembre 1912
  • Ha procurato al fratello Emanuele il ritardo della chiamata alle armi, lì 7 Settembre 1914
  • Trattenuto alle armi a senso del R.Decreto, lì 1° Gennaio 1915
  • Tale in territorio dichiarato in stato di guerra, lì 23 Maggio 1915
  • Tale nel reparto Mitragliatrici Fiat in Brescia, lì 20 Agosto 1917
  • Tale nel Battaglione Val Cismon mobilitato, lì 1 Novembre 1917
  • Morto nell’ospedaletto da Campo n.131 in seguito a ferite riportate per fatto di guerra, lì 8 Dicembre 1917

Decorato della Croce al Merito di Guerra alla memoria. Autorizzato a fregiarsi della medaglia istituita a ricordo della guerra 1915-1918.

Dal Riassunto del Battaglione Val Cismon: “Il 14 (Ottobre 1917), attaccato da forti masse, saldamente resiste e, dopo sanguinoso combattimento, respinge l’avversario. Disimpegnandosi, si porta in regione M.Grappa…

Antonio, prima di partite per il fronte sul Grappa, scrisse una lettera per la figlia, Dirce, il 18 Novembre 1917, da Oltra, una piccola frazione del Comune di Lamon:

“Oltra, 18-11-17.
Lasio a tuo zio Rizzieri cuesto biglietto partendo per il monte grappa. Dirce mia nel cazo che io non dovese piu tornare ti prego obbedire per primo tuo zio Rizzieri eppoi tua nona e i altri zii e zie. Prega per tua Mamma defunta e per tuo Padre lontano. Cresi ubbidiente con tuo zio e nona. Credimi per sempre tuo Padre, Antonio Bee”.

Grazie a Valore Militare per avermi dato il permesso di pubblicare la lettera

Antonio, dopo nemmeno un mese morì a Fonte, Treviso (dal sito Onorcaduti), l’8 Dicembre 1917, in seguito a ferite riportate in combattimento (L’Albo Caduti riporta il cognome errato Bel Antonio). La figlia Dirce, già orfana di madre, perse anche il padre. Ho deciso di raccontare questa storia per la commozione che mi ha suscitato…un padre che scrive alla figlia una lettera/testamento, quasi come sentisse che non sarebbe mai più ritornato….

Un altro piccolo pezzo di storia che torna alla luce…

Antonio è sepolto nel Sacrario del Montello..

…in sua memoria…

Un grazie al Comune di Lamon per l’aiuto e la collaborazione e a Valore Militare per la foto della lapide

 

11 thoughts on “Storie di ALPINI

  1. Valter Brunello says:

    …nel frattempo il capitano Jefte Setti, nato a Correggio nei pressi di Reggio Emilio, e che era stato in forza nel battaglione Susa, viene trasferito dal “Sette Comuni”, avendo ricevuto l’incarico di comandante del battaglione Monte Stelvio. Ne assume il comando col grado di capitano dal 5 al 7 aprile prima, e il 13 giugno nuovamente. In quei giorni il “Monte Stelvio” è accampato a Spin di Romano d’Ezzelino nei pressi di Villa Ferrari, proprio di fronte al municipio, in riserva, pronto ad entrare nell’azione della battaglia in corso. Il 18 giugno il capitano Setti sale sul Grappa per prendere confidenza con i luoghi del possibile impiego del suo battaglione: si reca a Pove in località Torre e da qui sale il Monte Bastia che si affaccia su Solagna. Sale ancora lungo la dorsale del Grappa, lungo quella che poteva essere la linea di massima resistenza a seguito di un eventuale sfondamento in Valsugana, fino al Monte Gusella, e da qui si porta fino a Col Campeggia, presso Campo Solagna, dove c’è un importante centro logistico e di comando incavernato. Era però in corso un bombardamento: il capitano Setti venne gravemente ferito. Trasportato alla 17a sezione di sanità (Villa Chilesotti, sulla strada tra Pove e Romano d’Ezzelino), qui morì il 24 giugno.
    In base a testimonianze, venne sepolto nel cimnitero di Fellette (frazione di Romano d’Ezzelino, vicino a Spin), prima tomba a sinistra… poi i suoi parenti vennero a recuperarne la salma…
    Ho una foto del Capitano Setti nel prato di Spin mentre gli stanno facendo la barba, scattata il giorno prima della tragica morte… ma come faccio a mandarvela?
    Tanti saluti
    Valter Brunello

  2. Lucia D'Agostini says:

    Buongiorno Silvia,
    mi rivolgo a lei come al solito quando non so più dove cercare.
    Magari lei qualche idea ce l’ha.
    Nella ricerca che sto facendo, tramite l’ analisi dei Fogli matricolari del Distretto militare, mi sono imbattuta in quattro casi di condanna a morte in contumacia col mezzo della fucilazione nella schiena.
    Due casi si sono risolti positivamente, nel senso che i due interessati alla fine del conflitto hanno potuto usufruire della commutazione della pena e dell’amnistia.
    Gli altri due casi sono invece più problematici. Nessuna notizia è annotata dopo la data della sentenza. Ricerche effettuate nel Comune di residenza, non hanno dato esiti certi. Sembra che i due siano spariti nel nulla. I beni dei condannati venivano confiscati o si procedeva ad una normale successione? Una delle due sentenze porta la data del 19/2/1919. Le condanne a morte si sono verificate anche dopo la fine della guerra? La sentenza poteva essere utilizzata per giustificare legalmente fatti avvenuti in precedenza, forse del tutto arbitrariamente? Dove potrei cercare per capire cosa è avvenuto? O almeno per avere la certezza che questi due soldati siano morti durante il conflitto? I loro nomi non risultano neanche tra i prigionieri. La ringrazio fin d’ora per qualsiasi suggerimento.
    Lucia D’Agostini

    • Alberto Bottoni says:

      Buongiorno. Vi scrivo da Casumaro di Cento. Molti anni fa, forse12, con mia moglie e il mio primogenito visita il museo della grande guerra. Vidi la cartolina scritta dal soldato Guaraldi e ne rimasi folgorato! Poiché conoscevo il compianto Guaraldi Guido, reduce dai campi di consentramento tedeschi, gli chiesi se mi sapesse dare indicazioni sui discendenti di quel soldato con il suo stesso cognome che scrisse la cartolina. Guido mi i dirizzo bene perché rintracciai a Casumaro i parenti di quel soldato e li informati della cartolina ma non so se siano mai venuti al museo.

      • Silvia says:

        Buonasera Alberto…
        Sono Silvia, ideatrice e curatrice del sito….anche io ho visitato qual museo ed anche io posseggo, per coincidenza straordinaria, una cartolina del Guaraldi…E’ il motivo per cui visitai quel museo…
        Straordinario che lei abbia trovato i discendenti….
        Silvia

  3. Lucia D'Agostini says:

    Buongiorno,
    non so come contattala altrimenti.
    Vorrei chiederle, se possibile, l’autorizzazione a pubblicare, nell’ambito di una ricerca di storia locale sul paese di Lamon 1915/1918, la foto e la trascrizione della lettera lasciata alla figlia dal soldato Bee Antonio, nato a Lamon.
    Se tale documento non è in vostro possesso, le chiedo di fornirmi gentilmente gli estremi a cui far pervenire analoga richiesta.
    La ringrazio anticipatamente e faccio i più vivi complimenti per il vostro straordinario sito.
    Lucia D’Agostini

    • Silvia says:

      Buonasera…
      La lettera non è mia e purtroppo non sono più in contatto con il proprietario.
      Le posso solo dire che il suo nickname è Valore Militare sul forum Miles.
      Altro non riesco a fare purtroppo..
      Mi spiace…
      Cordialmente
      Silvia

  4. alessandra guaraldi says:

    sono assai stupita di non aver sentito parlare in famiglia di Guaraldi Agostino, pluridecorato nel suo lungo e intenso impegno.forse è stato l’unico nella famiglia Guaraldi che ha osato e affrontato con coraggio i pericoli della guerra.
    Anche mio nonno che era del 1901 sempre di Casumaro ha fatto la guerra in Libia, un suo fratello Orlando fu deportato in Germania, l’altro fratello Agostino in Russia , ma sono tutti, fortunatamente, ritornati a casa. sono stati importanti anche loro ..hanno combattuto per la Patria. ora riposano forse tutti in pace.

  5. Giuseppe Zilotti Ass. Naz. Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra – Comitato Prov.le Belluno says:

    Commovente, tragico e commovente quel ‘per tuo padre lontano’. Questo biglietto è una Storia completa, la storia di una vita intera che si va concludendo già dall’inizio dello scritto con quel “Lascio … ” che dice già quanto il soldato Bee sapeva di non tornare.
    Nell’Albo d’Oro ministeriale vol.XXVII, pag.25 il soldato è riportato erroneamente quale Bel Antonio.
    Chiedo cortesemente di poter utilizzare la foto del biglietto, esclusivamente per gli scopi istitutivi di questa Associazione, citandone la fonte, che pregherei, in caso affermativo, mi fosse comunicata.
    http://www.bellunopress.it/2012/04/06/archivio-on-line-dei-
    caduti-le-precisazioni-del-presidente-giuseppe-ziliotti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *