Gli Ospedali Militari a Guastalla ed il prof. Pelicelli Ernesto

14 Aprile 2014
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di Musi Silvia

 

A Guastalla, fonti contrastanti, parlano di un solo Ospedale Militare, durante la Grande Guerra; in realtà ci furono ben due strutture ospedaliere in opera durante il conflitto. La prima ricavata all’interno dell’allora Seminario Vescovile, la seconda ricavata all’interno del già esistente Ospedale Civile (ubicato in Piazza del Littorio, ora Piazza Matteotti).

Facciata laterale dell’ex-Ospedale Civile di Guastalla, ingresso camera mortuaria. Archivio privato Carlo Dallasta che ringrazio per la concessione

 

Ospedale Civile S.Carlo. L’Ospedale Civile di Guastalla (prima Convento delle monache Agostiniane di S.Carlo) venne inaugurato ufficialmente il 5 Luglio 1812 e terminò la sua attività negli anni ’70 (l’Ospedale, sino al 1939, fu gestito dalla locale Congregazione di Carità, decreto del Vicerè d’Italia Eugenio Napoleone, in data Settembre 1807). Durante la Prima Guerra Mondiale non venne trasformato in Ospedale Militare, ma venne adibito un intero padiglione a tale scopo, inizialmente dedicato a reparto di isolamento:

Delibera Comunale di Guastalla del 18 Dicembre 1911, di assumere a carico delle finanze comunali la spesa occorrente per costruire ed arredare un reparto di isolamento nell’Ospedale Civile secondo i piani e la relazione compilata dal sig. prof. Ernesto Pelicelli. Presidente del consiglio comunale Adelmo Sichel”.

(Archivio di Stato di Reggio, Sottoprefettura di Guastalla, busta n.238)

 

Il padiglione Militare, annesso all’Ospedale Civile, rimase in piena attività sino al termine della guerra:

Dei 176 ricoverati, 143 erano feriti o chirurgici, 33 ammalati. Fra i primi 143 si avevano:

  • 109 feriti d’arma da fuoco
  • 5 affetti da contusione e distorsione
  • 19 chirurgici con lesioni varie
  • 8 congelati

Fra i 33 ammalati predominarono le malattie dell’apparato respiratorio (11 casi) e di locomozione (10 casi). I morti in tutto furono 5“.

(“La mia opera di chirurgo militare durante la nostra guerra”, dott.prof. Ernesto Pelicelli, Tipografia già cooperativa Parmense, 1924)

[…] Anche nell’annesso nostro Padiglione Militare nè lieve nè privo di interesse fu il lavoro chirurgico: oltre le numerose quotidiane medicazioni si eseguirono craniotomie, amputazioni, resezioni, plastiche cutanee ed ossee, trapianti ossei, con esito brillante. Si estrassero proiettili, si curarono ferite fratture gravi degli arti, congelazioni di vario grado, si applicarono protesi. Di tutto questo lavoro silenzioso, disinteressato, volontario, eseguito spesso nelle ore piccine della notte […].

(Prof. Ernesto Pelicelli: Il Triennio 1914-1916. Relazione Statistica Sanitaria, Ospedale Civile di Guastalla)

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Ecco come era strutturato il personale dell’Ospedale civile e militare di Guastalla e delle Opere Pie durante la Prima Guerra Mondiale:

  • dott. Rocchi Ottaviano (medico chirurgo)
  • prof. Pelicelli Ernesto
  • dott. Bonfanti Giovanni, nato a Novellara, laureatosi a Bologna nel 1911
  • dott. Bottesini Giuliano (classe 1871, medico chirurgo), nato a Mantova, laureatosi a Bologna nel 1896
  • dott. Scaravelli Carlo (medico chirurgo, direttore poliambulanza)
  • dott. Capitano Plancher Enrico
  • dott. Capitano Barbieri Bernardo, direttore Osp. Militare Guastalla a gennaio 1917
  • dott. Hotz Icilio (medico condotto)
  • dott. Cotta Ramusino Gianni (sostituì il dott. Bonfanti chiamato al servizio militare il 16/02/1917)
  • 1° infermiere laico: Grazioli Pericle
  • 2° infermiere laico: Setti Giuseppe
  • infermiere Frigni Archinto (solo nel 1916)
  • infermiera e guattera: Alberini Gaetana
  • guattera: Guastalla Guglielma
  • presidentessa Dame infermiere: Tovagliari Anna (dal 1° marzo 1917 entrano in servizio all’ospedale militare di Guastalla anche le donne infermiere per i militari)
  • presidente Opere Pie Guastalla: Adelmo Sichel (dai primi anni del 1916)
  • segretario Opere Pie Guastalla: Adelmo Coppini
  • Canonico Oreste Allai, cappellano ospedale civile di Guastalla
  • Don Bossi Ausonio, cappellano dell’ospedale dal 1° gennaio al 21 maggio 1917
  • Don Mora Emidio
  • Cappellano Soliani Luigi
  • Suore di S.Anna: superiora con 4 suore
  • becchino: Benatti Guglielmo
  • becchino: Righini Lorenzo
  • portiere: Bo Giuseppe

Grazie alla documentazione dell’ospedale conservata presso la Biblioteca Maldotti, ho potuto ricostruire l’elenco dei militari che furono ricoverati in questo ospedale dal 1915 al 1918:

Militari ricoverati Ospedale di Guastalla 1915-1918

 

Ospedale da Campo Seminario di Guastalla. I primi accenni all’organizzazione di questa struttura si hanno nel Settembre 1915. Un articolo di giornale, datato 25 Settembre 1915, informa la cittadinanza di un nuovo arrivo di feriti militari, da qui l’esigenza di adeguare una struttura apposita:

Vengono i feriti. E’ definitivamente stabilito che nel nostro Seminario verranno soldati feriti. Il Colonnello Astengo, il Capitano dott. Mori, il Tenente ing. Cucchi hanno visitato il Seminario e dato disposizioni circa gli adattamenti, l’illuminazione e il riscaldamento, pregando il Comitato di P.A. a fare approntare ogni cosa colla massima sollecitudine perchè entro il 10 del mese di Ottobre i feriti dovranno essere alloggiati. Nel lavoro febbrile che si è cominciato per l’adattamento dei locali, e per l’arredamento, è di grande conforto il poter porre mano agli aiuti chiesti ed ottenuti dalla cittadinanza. Ma grande è il bisogno, grandissimi anzi, come ognuno può facilmente comprendere trattandosi di allestire un ospedale. […] 25 Settembre 1915”.

(“Il Popolo – corriere guastallese”. Biblioteca Maldotti Guastalla)

 La prima ambulanza del 1915-1918 a Guastalla nel cortile dell’ex Seminario, portone da via Cesarea. Foto tratta dal libro “Emozioni Padane”, vol. n.2, Banca di Credito Cooperativo di Guastalla, 1996

 
La conferma della presenza di questo Ospedale Militare sito nell’ex-Seminario guastallese, proviene anche dagli atti di morte di alcuni militari: viene infatti specificato “morto in Piazza Servi“.
 

Il prof. Ernesto Pelicelli, medico chirurgo e direttore dell’ospedale dal 1908 a Guastalla, descrive dettagliatamente la nascita e l’evoluzione delle strutture militari di ricovero:

 

Scoppiata la guerra coll’Austria l’on. Amministrazione ospitaliera, su mia proposta, mise a disposizione dell’Autorità Sanitaria Militare pei feriti di guerra, il nuovo padiglione (nell’Ospedale Civile, n.d.t.) destinato alle malattie infettive in quei giorni condotto a termine; ma non ancora inaugurato: non credetti opportuno allora consigliare alla stessa Amministrazione l’abbinamento dell’esercizio, nello stesso Istituto, di un grande Ospedale per feriti di guerra […] con quello del nostro Ospedale Civile, perchè ritenevo che il suo importante lavoro non dovesse, né potesse essere paralizzato o turbato, specialmente in un momento in cui, per il periodo eccezionale che si attraversava e per il richiamo in servizio militare di vari medici condotti di Guastalla e dei Comuni viciniori, inevitabilmente si sarebbe fatto sentire maggiore il bisogno di una buona assistenza ospitaliera pei civili. Fu mia cura peraltro, come membro del Comitato Generale di Assistenza civile di Guastalla, di organizzare ed allestire sollecitamente a latere del nostro, un Ospedale Militare, inizialmente di 100 letti, nei bei locali del Seminario cittadino, messo subito a nostra completa disposizione, dall’Autorità ecclesiastica di quel tempo. […] efficacemente coadiuvato dalla Sig.na Nina Grisanti, levatrice addetta al nostro ospedale e dal RR. Canonico Don Bonezzi del Seminario, ad impiantare ed arredare in modo quasi completo quell’Ospedale, ho riferito a suo tempo in una dettagliata relazione…[…] Il 1° Novembre 1915, mentre il Padiglione Militare dell’Ospedale Civile accoglieva i primi feriti inviati, io stesso potevo consegnare al Tenente Colonnello Astengo, direttore dell’Ospedale Militare di Reggio Emilia, un ospedale da 100 letti, che assumeva il nome di «Ospedale militare Seminario». Al funzionamento di questo padiglione provvide l’Autorità Sanitaria militare con personale proprio, coadiuvato efficacemente da un gruppo volenteroso di Dame infermiere di Guastalla. La cura invece dei militari accolti nel Padiglione militare dell’Ospedale Civile, destinato ai feriti più gravi, l’assunse, coll’autorizzazione dell’autorità militare, il sottoscritto, […] naturalmente coadiuvato dall’assistente ordinario dell’ospedale, Dottore Giuliano Bottesini. Il nostro padiglione militare cominciò a funzionare, come si disse, il 1° Novembre e fu chiuso il 31 Dicembre 1917. In tutto furono ricoverati 176 militari”.

(“La mia opera di chirurgo militare durante la nostra guerra”, dott.prof. Ernesto Pelicelli, Tipografia già cooperativa Parmense, 1924)

 

A Guastalla, in aggiunta alle strutture ospedaliere, si crearono Comitati di Assistenza e Comitati di Carità per le famiglie dei militari, per i militari al fronte e per gli orfani di guerra; per questi ultimi soprattutto, con decreto luogotenenziale 06/08/1916, fu eretto un ente morale “Opera Nazionale per gli orfani dei contadini caduti in guerra”, con sottosezioni nei principali Comuni della provincia reggiana:

Regia Prefettura di Reggio Emilia. Ai Signori Sindaci della Provincia e per conoscenza a Signor sotto-prefetto di Guastalla:

Per la relativa osservanza, trasmetto un esemplare della Circolare 18 Novembre 1916, n.26700 -6 -del Ministero dell’Interno, con la quale si dispone che, presso ogni Ufficio Comunale, sia costituito uno speciale schedario degli orfani di guerra ed assimilati, diviso in tre categorie:

  • orfani di genitore morto in dipendenza dello stato di guerra.
  • Figli degli invalidi della guerra
  • figli dei militari dichiarati dispersi

E che siano inoltre compilate apposite schede di famiglia e individuali. Attendo al più presto possibile i dupli delle dette schede, che debbono essere comunicate al Comitato Provinciale.

Le risposte dei Comuni reggiani, tramite telegramma:

  • Comune di Novellara, 19 Ottobre 1916: “Gli orfani dei contadini caduti in guerra sono 32. stop. Gli orfani hanno però tutti la madre. Sindaco Gorrieri”.
  • Comune di Luzzara, 20 Ottobre 1916: “Risposta annotazione fatta margine lettera corrente 2736 pervenuta ore 17 oggi avvisasi essere 17 numero orfani contadini risultati morti guerra tutto giorno otto corrente, solo 6 appartengono famiglie contadini possidenti. Sindaco Dallasta”.
  • Comune di Poviglio, 21 Ottobre 1916: “Riscontro odierno Circolare informo che orfani contadini caduti in guerra questo Comune sono 21. Sindaco Cantarelle”.
  • Comune di Fabbrico, 21 Ottobre 1916: “Pregiomi comunicare Vossignoria Illma che orfani contadini morti in guerra residenti questo comune ammontano a 14. Sindaco Bellesia”.
  • Comune di Boretto, 21 Ottobre 1916: “Riscontro circolare urgentissima numero 2136 qui stamane pervenuta, significo che orfani contadini caduti in guerra sono presentemente 3. Sindaco Molesini.
  • Comune di Guastalla, 21 Ottobre 1916: “Lettera orfani guerra in data 17 corrente numero 2136 pervenuta questa sera ore 17.30. Il numero degli orfani contadini morti in guerra è ad oggi di numero 10 in questo comune. Sindaco Macca”.
  • Comune di Gualtieri, 25 Ottobre 1916: “Orfani contadini caduti grandezza patria appartenenti questo comune ascendono a 21 tanto giusta lettera 17 Ottobre volgente 273. Sindaco Mazzoli”.

Prof. Ernesto Pelicelli, medico chirurgo (1875-1963)

Scrivere una breve biografia del professor Pelicelli è come raccontare una piccola parte di storia guastallese, avendo vissuto molti anni in questa cittadina, ma soprattutto è una testimonianza fondamentale della Prima Guerra Mondiale, grazie alla sua opera di chirurgo militare ed ai suoi scritti medici, che testimoniano l’orrore della guerra.

Il prof. Pelicelli, figlio di Pietro, nacque a Parma il 15 Giugno 1875. Si sposò con la Ferrarini Teresa (1876-1965), da cui ebbe due figli, nati anch’essi a Parma: Renato, nato nel 1907, morto giovanissimo a 20 anni e Mario, il primogenito, nato nel 1903.

Fu nominato Consigliere provinciale di Sanità di Reggio Emilia già nel trienno 1913-1915; tale Consiglio di Sanità di Reggio Emilia era così composto:

 
  • Mattei dott. Vittorio, medico chirurgo (di Reggio?)
  • Guicciardi dott. Giuseppe, medico chirurgo (direttore dell’Istituto psichiatrico S.Lazzaro di Reggio Emilia)
  • Pelicelli prof.dott. Ernesto, medico chirurgo
  • Venturi dott. Gian Antonio, chimico
  • Bergonzi avv. Carlo, giureconsulto
  • Valli dott. Italo, farmacista
  • Bonini dott. Michele, veterinario
  • Cugnini prof.dott. Antonio, veterinario
  • Montasini ing. Silvio, ingegnere
  • Canossi avv. Carlo, esperto in scienze amministrative
  • Succi prof. Antonio, esperto in scienze agrarie

(Gazzetta Ufficiale, 6 Febbraio 1913)

 

Il professore fece una notevole carriera in ambito medico: nel 1907-1908 era direttore dell’Ospedale di Poviglio e dal 1909 divenne Chirurgo Primario Direttore dell’Ospedale Civile di Guastalla.

Durante la Prima Guerra Mondiale operò, come chirurgo, in vari ospedali militari, nella maggior parte dei casi in veste di primario reparto chirurgia:

 
  • Ospedale Territoriale n.30 della Croce Rossa a Parma (periodo di permanenza 16 Giugno – 31 Ottobre 1915)
  • Ospedale Contumaciale Seminario di Parma, reparto chirurgico (periodo di permanenza 31 Ottobre – 30 Dicembre 1915)
  • Ospedale Contumaciale Maria Luigia di Parma (periodo di permanenza 19 Aprile – 31 Maggio 1916)
  • Ospedale Militare Pietro Cocconi di Parma (periodo di permanenza Giugno 1916 – Giugno 1918)
  • Ospedale Civile Padiglione Militare di Guastalla (periodo di permanenza 1° Novembre 1915 – 31 Dicembre 1917)
  • Centro Fisoterapico di Parma (periodo di permanenza 1° Febbraio – 30 Aprile 1918)
  • Ospedali Militari di Borgo San Donnino (periodo di permanenza 16 Luglio 1915 – 30 Marzo 1919)
  • Ospedale da Campo n.129 dell’VIII Armata (periodo di permanenza Ottobre – Novembre 1918) a Castelfranco Veneto

Terminata la guerra fu sostenitore delle proprietà curative dell’Elioterapia, tanto che fu uno dei promotori della nascita delle Colonie Elioterapiche di Guastalla, presso il Lido Po; nel 1936 lo troviamo Podestà di Guastalla (nominato commissario prefettizio il 23/04/1932 dopo le dimissioni del Podestà Savi; probabilmente rimase in carica sino al 1937, quando lo sostituì Armando Della Valle); nel 1946 era libero docente dell’università di Parma, specialista in Chirurgia Generale, Ostetricia e Ginecologia ed infine Direttore Sanitario del reparto termale Porro di Salsomaggiore. Morì a Parma l’8 Gennaio 1963 a 88 anni.

Nel 1925 scrisse un libro, La mia opera di chirurgo militare durante la nostra guerra”, una relazione dettagliata sul suo operato durante la Grande Guerra e sulla sua esperienza negli ospedali militari. Nel libro vi sono spiegati anche molti casi di soldati che ha avuto in cura: dal congelamento ai piedi, alle ferite da artiglieria o da fucile, ai casi di menomazioni fisiche….Vi sono anche testimonianze di come un soldato ferito, velocemente medicato in zona di guerra, arrivava in ospedali specializzati ormai compromesso, tale da renderlo invalido permanentemente…Situazioni veramente “strazianti”, con un corredo fotografico che fa trapelare tutto l’orrore della guerra.

 

Ho deciso di inserire qualche caso,  come testimonianza diretta della guerra, a cui seguirà qualche foto di forte impatto emotivo. Questa decisione è stata presa col solo intento di rendere consapevoli dell’orrore e dolore che hanno subìto i militari. Consiglio la visione solo ad un pubblico adulto

 

Il viso, gli occhi di questi uomini….
per non dimenticare…

 Testimonianze soldati in cura dal prof.Pelicelli

Interno-infermeria dell’Ospedale Pietro Cocconi di Parma

5 thoughts on “Gli Ospedali Militari a Guastalla ed il prof. Pelicelli Ernesto

  1. Ivan says:

    Complimenti per l’ottimo lavoro e per l’innumerevoli informazioni che si reperiscono nel suo sito, fonte di ispirazione per la mia ricerca storica. Una domanda: in che modo si possono trovare informazioni così dettagliate sugli ospedali militari della prima guerra mondiale?

    • Silvia says:

      Salve…
      Per quanto riguarda gli ospedali prettamente militari, le informazioni sono all’ufficio storico di Roma…Se invece l’ospedale era di natura civile, come nel caso di Guastalla, e temporaneamente adibito anche ad uso militare, la competenza di archiviazione è dell’archivio storico del Comune…Solitamente questi ospedali erano gestiti da Congregazioni di Carità…dovrebbe cercare in biblioteca o archivi comunali o archivi usl…

      • Giorgio says:

        Bello l’articolo e la documentazione.
        Credo che la maggior parte sia stata raccolta in Maldotti. Pelliccelli e’ stato anche Podestà di Guastalla come il sottoscritto Sindaco a 61 anni . Instancabile chirurgo che ha lavorato contemporaneamente in vari Ospedali. Dati i tempi e i trasporti dell’epoca certo non facile! Grazie a Silvia che non conosco o forse si. Come il tuo cognome? Complimenti

  2. Manuela says:

    Complimenti Silvia, ho letto la sezione dedicata agli ospedali di Guastalla, è un documento veramente interessante, chiaro e preciso. Anche le foto sono un pezzo di storia. Grazie per averle pubblicate.
    Manuela

  3. franco says:

    Che dire….un documento che davvero ti trasporta negli orrori della guerra vissuti da quegli uomini. Per non dimenticarli…
    Grazie Silvia per averci dato la possibilità di ricordare le loro sofferenze.

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